Social Network Theory (SNT) nasce come tentativo di descrivere lo spazio sociale emerso dall’utilizzo dei nuovi strumenti elettronici (prima e digitali poi) ricorrendo al paradigma della “rete” senza dover distinguere tra attori umani e no.
In questo senso SNT si oppone ad ogni ricostruzione antropologica dello spazio (J. Law, 1999) e più che una teoria, rappresenta una costellazione di riflessioni interdisciplinari che approfondisce diversi campi di studio avviati a partire dagli anni ’60:
- Semiotica
- Sociologia dei simboli
- Scienza della tecnologia sociale STS
- Teoria dei giochi e dei Sistemi in particolare il Nobel e genio della matematica J. F. Nash
- Teoria della rete NTA
- Actor – Network theory ANT
- Social Network Analysis SNA
- The Small World Theory Barabàsi, A. 2002, e Rogers, E. 2010.
Lungi dall’affermare che la società contemporanea a differenza delle precedenti si basa su un sistema a rete, SNT si pone l’obiettivo di analizzare e descrivere il fenomeno della rete nella sua complessità per ottenere un sempre maggior potere di previsione, più che spiegare causalmente si tratta qui di mappare spazialmente.
Sommario
I Livelli di complessità di Jan van Dijk
In generale la rete può essere definita come:
a collection of links between elements of a unit. The elements are called nodes. Units are often called system. The smallest number of elements is three and the smallest number of links is two. A single links of two elements is called a relation(ship). Networks are a mode of organization of complex system in nature and society
Dijk, J. V. 2001
Come si è visto, a partire dalla rete è possibile descrivere ambienti, o sistemi, fisici, naturali e umani senza dover ricorrere a distinti paradigmi.
L’autore olandese J. V. Dijk (pagina web) distingue efficacemente 6 diversi tipi di network secondo un grado di complessità crescente:
- fisici (ecosistemi, reti fluviali),
- organici (circolazione sanguinea, sistemi nervosi, stringhe di DNA),
- reti neuronali (connessioni neuronali e mappe mentali),
- sociali (sistemi sociali formati da concerti legami e astratte relazioni),
- tecnologici (strade e reti di distribuzione, telecomunicazioni e reti di computer, etc.),
- media (sistemi mediatici in grado di trasmettere informazioni e simboli da un mittente ad un ricevente).
Per comprendere il grado d’interazione dei diversi tipi di rete sembra essere vitale analizzare lo spazio in termini di differenti livelli di organizzazione: differenti proprietà che non appartengono ad altri emergono a ogni livello di complessità (J. V. Dijk, 2001).
Per esempio, i singoli individui descritti dall’analisi sociologica possono esser visualizzati come gruppi o comunità a un livello superiore di organizzazione sociale, le comunità a loro volta partecipano alla costruzione di società sempre più complesse (regioni, stati nazionali, confederazioni di stati, sistema mondiale).
Nodi, legami, direzione
Tale moderata teoria ha il merito di superare il marcato strutturalismo e formalismo ancora presente in precedenti studi (M. McLuhan, 1964, H. Innis, 1950, M. Castells, 1996, 2000) che descrivono la rete, nel senso di gruppo o molteplicità d’individui, come l’unità base della società contemporanea a scapito dell’autonomia e peculiarità del singolo.
Thus, I suggest that the power-holders are networks themselves. Not abstract, unconscious networks, not automata: they are humans organised around their projects and interests. But they are not single actors (…).
Castells, M. 2004
In altre parole, è possibile risolvere le false dicotomie individuo – comunità e attore umano – non umano sostituendo ad entrambi il nuovo paradigma della rete, nel senso di collection of links between elements of a unit, con un notevole risparmio ontologico: invece di definire e classificare i differenti elementi correndo il rischio di moltiplicarli infinitamente, ogni nodo acquista proprietà relazionali a seconda del sistema rete in cui è inserito e della peculiare dinamica in azione in esso.
Social Network Theory pensa lo spazio sociale come un sistema relativamente chiuso nel quale è possibile distinguere tre elementi:
- nodi (o attori): le componenti individuali di una rete come ad esempio persone, neuroni, luoghi di potere,
- relazioni (o legami): collegamenti diretti tra diverse componenti che posson esser diadici come nel caso delle relazioni umani o meno
- la direzione delle rete: che definisce un sistema completo e complesso di comunicazioni e cooperazioni.
Come si è visto tale tripletta descrittiva permette di tralasciare la questione circa lo statuto ontologico di tali elementi in quanto questi vengono volutamente pensati come “segnaposto” privi di corrispondente reale.
L’architettura diviene reale nel momento in cui viene applicata ad una particolare disciplina, essa esiste in quanto relazione: un nodo rappresenta un individuo nell’analisi sociologica, un server nel quale sono immagazzinati dati nel campo della scienza tecnologica ed informatica, un edificio per gli urbanisti B. Fuller e C. Doxiadis (Due tra i principali esponenti del progetto e della rivista Ekistics, fondata nel 1958 presso l’Athens Techonological Institute), un animale nel suo ecosistema (celebre lo studio di E.O. Wilson and B. Hölldobler, vincitore del premio Pulitzer nel 1991, sulla interazione sociali presenti in una colonia di formiche per un approfondimento).
Open vs walled
La relativa apertura di una rete, open access, si basa sulla possibilità di accedervi, superandone i limiti esterni, in quant’è condivisa una o più proprietà tra gli elementi presenti in essa.
Tale dinamica si basa su un principio di esclusione sottolineato dalla transizione da scale free community a reti limitate a un punto di massa critica, o tipping point’s theory (M. Gladwell, 2000): in quanto altri elementi sono esclusi, gli elementi presenti in essa si riconoscono reciprocamente e necessariamente simili (E. Rogers, 2003). Il carattere della rete e la sua forza identificatrice sono dati dalla presenza di tali barriere e controllo d’accesso, gatekeeper.
Per esempio, gli online social network (Facebook, LinkedIn e altre piattaforme simili) apparsi in internet negli ultimi anni sfruttano in modo eccezionale tale possibilità: gli utenti, riconoscendosi in una rete di pari e di simili, promuovono da essi stessi un sistema parzialmente chiuso ed esclusivo, altrove chiamato walled garden o gated community.
Il sentimento di cameratismo, il sentirsi protetti al pari delle mura di una casa, il riconoscere il programma come la propria famiglia non sarebbero possibili senza tale e necessario divieto di accesso che scongiura, o almeno, procrastina incessantemente il pericolo di congestione.
Navighereste o diffondereste informazioni personali sapendo che il vostro datore di lavoro, o ex partner o peggior nemico può facilmente raggiungervi?
È probabile che nel prossimo futuro i social network diventino sempre più personalizzati facendo leva su peculiari caratteristiche condivise tra i propri utenti poiché il senso di confidenza e di reciproca fedeltà viene meno all’aumentare del numero degli utenti. Su questo del resto si basa il recente servizio Google+ …
Negli studi di B. Wellman, (2001) vengono tracciate interessanti analogie tra il sistema pubblico Netville, un rete pubblica ad alta tecnologia voluta dall’amministrazione di questo piccolo paese francese per mantenere le comunicazioni con i propri cittadini, la redistribuzione delle terre pubbliche avvenuta in Gran Bretagna nei primi anni ’60 e il primo editto di Giulio Cesare che impose, al termine delle guerre civili, che almeno la metà delle terre romane fosse coltivato da liberi per favorire la diminuzione della disoccupazione.
In ciascuno dei tre casi, allorché il punto di massa critica viene raggiunto e superato, le relazione tra gli attori della rete diminuiscono per intensità e frequenza fino a minare l’esistenza stessa del sistema complesso.