Sommario
TikTok: cos’è e come funziona
TikTok è una piattaforma social che utilizza dei brevi video o caroselli di foto (più raro) come metodo di comunicazione. TikTok dichiara la sua mission quella di “ispirare la creatività e portare buonumore”.
Negli ultimi anni il numero di persone che ha scaricato sul proprio cellulare TikTok è aumentato a ritmi davvero sorprendenti e in pochi mesi è riuscito a diventare uno tra i social più utilizzati dai giovani.
La comunicazione all’interno di questa piattaforma è immediata e veloce, il che la rendere altamente perforante e appetibile. Tramite TikTok, applicazione nata in Cina e inizialmente chiamata Musically, è possibile creare video di ogni tipo. La creatività degli utenti attivi rende vivi e attiva la piattaforma stessa.
L’iscrizione è molto semplice: basta associare un indirizzo e-mail. A questo punto si è già dentro il mondo di TikTok.
Gli utenti si dividono in “passivi” ovvero coloro che utilizzano l’applicazione solamente per guardare i contenuti, e “attivi” ovvero colo che creano contenuti all’interno della piattaforma.
L’app di TikTok è una delle più amate e scaricate di questi anni, ma molta con sé non pochi rischi che bisogna saper riconoscere e dai quali è bene guardarsi.
La diffusione e i rischi
Gli utenti di TikTok sono di tutte le generazioni, ma il numero maggiore di iscritti appartiene ai ragazzi della Gen Z. Infatti, gran parte degli utenti attivi sono adolescenti o molto giovani.
Per i ragazzi Generazione Z, TikTok rappresenta un luogo in cui potersi esprimere liberamente, dare sfogo alla creatività e trovare contenuti che li intrattengano (balletti, video informativi, motivazionali, scene di film). TikTok ha saputo cogliere queste loro esigenze e proporre una piattaforma praticamente su misura per loro.
Il fatto che la maggior parte degli utenti siano adolescenti ha scatenato alcune preoccupazioni. Alla base del funzionamento della piattaforma c’è la diffusione di contenuti, questo può presentare alcuni pensieri per quanto riguarda la fruizione da parte degli utenti più piccoli. L’unica informazione che richiede la piattaforma per consentire l’accesso è l’età, che non deve essere inferiore al 13 anni. Tuttavia è possibile, e spesso succede, indicare una data di nascita falsa ed accedere comunque all’applicazione.
TikTok presenta quindi una lacuna per quanto riguarda la sicurezza dal momento che l’applicazione non utilizza nessuno strumento di verifica dell’età al momento della registrazione di un nuovo utente. TikTok si serve del suo algoritmo per individuare gli account appartenenti a ragazzi sotto al limite d’età consentito.
Ovviamente questo sistema non è altamente performante e, nell’aprile 2023, la società è stata multata per l’ammontare di 12.7 milioni di sterline dal garante per la privacy del Regno Unito con l’accusa di aver permesso a 1.4 milioni di bambini britannici sotto i 13 anni di utilizzare l’app, sfruttando i loro dati personali per fini commerciali, senza il consenso dei genitori.
Come già detto in precedenza la maggior parte degli utenti sono ragazzi appartenenti alla Gen Z, a destare una particolare preoccupazione sono soprattutto i ragazzi apparteniti alla fascia d’età 13-17.
Infatti, alcuni aspetti caratterizzanti l’adolescenza possono suggerire maggiore vulnerabilità dei giovanissimi a questo social. È provato che durante la pubertà si verifica un aumento dei ricettori della dopamina e dei suoi livelli di produzione. Ciò rende gli adolescenti più sensibili alla procedura di fruizione di TikTok.
Inoltre, il rapido sviluppo dei circuiti socioaffettivi del cervello che si verifica in piena adolescenza potrebbe aumentare la spinta ad utilizzare il social in modo attivo e pubblicare assiduamente per ottenere riconoscimento sociale da parte dei pari che vengono espressi in like, commenti e ripubblicazioni. Infine l’adolescenza è un periodo di sviluppo caratterizzato da una plasticità cerebrale nettamente superiore a quella degli adulti, è quindi più probabile che stimoli esterni producano un cambiamento nella mente adolescente.
TikTok e lo stato di flow
Quando parliamo di stato di flow (o esperienza ottimale) intendiamo uno stato mentale di totale immersione nell’attività che una persona sta realizzando. Questa implica il sentimento di un pieno coinvolgimento e di una completa immedesimazione nell’attività in corso.
Uno studio si è recentemente occupato di analizzare e studiare lo stato di flow indotto da TikTok per prolungare il tempo di navigazione all’interno dell’app. I risultati dello studio indicano che sono l’algoritmo avanzato e il funzionamento dell’applicazione altamente performante a renderla così coinvolgente, più che la qualità dei contenuti al suo interno.
Uno studio recente inoltre ha individuato tre caratteristiche cruciali nell’esperienza di flow di TikTok: la percezione dell’assenza di sforzo nell’utilizzo dell’app, la percezione di accuratezza delle raccomandazioni e la percezione della serendipità delle raccomandazioni. La percezione dell’assenza di sforzo sembra essere positivamente influenzata dalla ridotta lunghezza dei video.
Lo span attentivo e ascolto passivo
Il termine span attentivo indica la lunghezza di tempo in cui un individuo è in grado di concentrarsi su un compito specifico o su un oggetto di interesse.
Romy Victoria Siehoff nel 2023 ha condotto uno studio sullo span attentivo. Il suo campione di ricerca era composto da 191 partecipanti di età compresa tra i 18 e i 92 anni (età media 25,94), i quali sono stati suddivisi in utenti leggeri e pesanti di TikTok in base alla loro esposizione alla piattaforma.
I soggetti dello studio che sono stati individuanti come utenti “pesanti” quindi coloro i quali sono per più tempo esposti alla piattaforma, hanno riferito di avere più difficoltà a bloccare i pensieri distrattivi. Questo indica che durante la fruizione dell’applicazione, soprattutto tra gli utenti più giovani, si attiva l’ascolto passivo e si inizia a scorre l’applicazione senza fare più troppo caso alla qualità dei contenuti che vengono proposti dall’applicazione o a quanto possono essere interessanti per la persona.
TikTok e l’impatto sul benessere degli utenti
Ricerche rivelano che l’aumento delle ore passate a compiere attività virtuali sia correlato ad un fenomeno dissociativo che prende il nome di depersonalizzazione. Si tratta di una distorsione del senso della realtà: durante l’utilizzo della piattaforma gli utenti subiscono un’alterazione di se stessi e di quello che li ricorda, allontanandosi da ciò che riguarda la fisicità e perdendo coscienza dello spazio in cui si trova e del tempo che scorre.
Ci si sente separati dal proprio corpo e da ciò che ci circonda, come se si agisse seguendo un autopilota e si percepiscono le proprie azioni come meno reali. Questo stato dissociativo rende l’applicazione potenzialmente molto pericolosa.
È purtroppo esistente e degna di nota anche la correlazione tra uso problematico dei social media e i disturbi depressivi o ansiosi, questa correlazione potrebbe avere implicazioni anche sulle funzioni cognitive dei giovani. Uno studio del 2021, infatti, ha trovato un effetto di moderazione dei disturbi depressivi e d’ansia tra l’utilizzo problematico di TikTok e la compromissione della memoria a breve termine.
Un esperimento ha studiato 3036 studenti cinesi del secondo anno di scuola superiore che sono stati sottoposti a un test di memoria di cifre in avanti e indietro. Gli studenti individuati come dipendenti da TikTok hanno performato peggio degli altri. Tra questi, quelli anche affetti da depressione o ansia hanno ottenuto un punteggio ancora più basso.
Tra gli utilizzatori non problematici dell’app, invece, non è stata trovata alcuna differenza significativa tra quelli affetti da depressione o ansia e gli altri.
Conclusioni
Quando pensiamo a TikTok ci vengono in mente video, video e ancora video. Brevi filmati che hanno influenzato, e per certi versi cambiato, la nostra vita di tutti i giorni. Pochi secondi che comunicano qualcosa, oppure che non comunicano qualcosa: sta a noi deciderlo.
E la scelta è nostra anche quando decidiamo di condividere o meno dei contenuti che la piattaforma propone. Perché nel momento in cui pubblichiamo qualcosa, parliamo “a qualcuno” e non “con qualcuno”, favorendo l’eliminazione dell’aspetto fisico che accomuna le relazioni fra persone.
Like, commenti e condivisioni sono diventate le nostre nuove dipendenze, il nostro modo per sentirci affermati in una società che si muove sempre più velocemente e più quei numeri aumentano, più il nostro bisogno di essere apprezzati viene soddisfatto. Ma da chi? Da altre persone che visualizzano i nostri contenuti e che in maniera molto semplice, con un tocco, li approvano.
Cosa ci insegna TikTok? Ci insegna che diventeremo sempre più collegati da qualcosa creato per collegarci, il nostro telefono. E forse, a noi va bene così…
Fonti
Gandolfi G., TikTok, percezione di sé e abbandono del corpo TikTok ci può dire qualcosa su come pensiamo il nostro corpo e su come esso si rapporta all’altro e al mondo, Echo Raffiche, 30 settembre 2021.
Mamprin E., TikTok: un’analisi dell’impatto sulle funzioni cognitive dei giovani, Padova, Università degli Studi di Padova, 2023.
Pirozzini G., TikTok: Cifre e statistiche chiave in Italia e nel mondo nel 2022, Digimind, 7 marzo 2023
TikTok: cos’è e come funziona l’app preferita dalla Generazione Z, Web Surfers, https://websurfers.it/blog/item/tiktok-cos-e-e-come-funziona-l-app-preferita-dalla-generazione-z#:~:text=TikTok . [26/5/2024]
Le ultime statistiche su TikTok [2023], passport-photo.online, https://passport-photo.online/it-it/blog/tiktok-statistiche/#dati-demografici-dell-utente [26/5/2024]
Informazioni su TikTok, TikTok, https://www.tiktok.com/about [26/05/2024]
L’Autrice
Sono Martina Puleo, ho una laurea in Scienze Politiche e sono attualmente studentessa di laurea magistrale in Web Marketing & Digital Communication presso l’istituto IUSVE. Il modo dei social media mi affascina da sempree credo che siano il mezzo di comunicazione del futuro, ma ritengo che per poter utilizzare al meglio questi nuovi mezzi sia necessario conoscerli perfettamente e avere metodo. Ne siamo in grado?