Quanto è cambiata la comunicazione politica e sociale con l’avvento delle piattaforme digitali?
La risposta è moltissimo. Questo perché non è cambiato soltanto il mezzo attraverso il quale la comunicazione avviene, ma è cambiato anche il ruolo che i cittadini svolgono all’interno della comunicazione stessa: non più passivo, ma attivo. Le modalità con cui le piattaforme sono costruite le rendono un nuovo grande spazio pubblico a cui anche i comunicatori devono adattarsi per poter interagire con i vari utenti.
In questo articolo verrà efettuata in primo luogo una descrizione delle varie tipologie di media: da quelli tradizionali al modello ibrido del blog, per giungere in seguito ai media digitali e ai social network. Successivamente analizzeremo come caso studio le elezioni presidenziali statunitensi del 2008 che decretarono l’elezione di Barack Obama e che furono le prime in cui i social network ricoprirono un ruolo cruciale. Infine verrà effettuato un approfondimento sui “pericoli” che si celano dietro la comunicazione politica nell’era digitale analizzando i concetti di eco chambers e fake news.
Sommario
I MEZZI DI COMUNICAZIONE ANALOGICI: CARATTETISTICHE E RIFERIMENTI ALLA SFERA POLITICA
Per media analogici o tradizionali intendiamo tutti i mezzi di comunicazione che esistevano prima dell’avvento del digitale. Questi corrispondono principalmente a stampa, radio e televisione e permettevano di comunicare in modo decisamente più limitato rispetto a quelli digitali. Quella prodotta era infatti una comunicazione verticale e unidirezionale, dal momento che il comunicatore si trovava in una posizione di superiorità rispetto al ricevente, e veicolava comunicazioni già confezionate verso un pubblico indistinto di persone, il quale aveva unicamente la facoltà di decidere se fruire o meno la comunicazione ricevuta, senza possibilità di dare alcun feedback. Il modello comunicativo utilizzato dai media tradizionali prende il nome di “Modello broadcasting” e consiste nel veicolare messaggi in modalità one to many ad un’audience generica e non categorizzata. Dal punto di vista politico questo comportava l’utilizzo di una comunicazione di tipo propagandistico, cercando di raggiungere il maggior numero possibile di persone in modo insistente. La difficoltà maggiore però, come sottolineato in precedenza consisteva proprio nel reperire la risposta e la soddisfazione del pubblico di fronte ai messaggi ricevuti.
L’AVVENTO DEL BLOG: UN MEZZO DI COMUNICAZIONE IBRIDO
A partire dagli anni ’90 del novecento ai mezzi di comunicazione tradizionali se ne affiancarono altri più nuovi e rivoluzionari. L’avvento di internet infatti aveva consentito lo sviluppo dei cosiddetti media digitali, i quali portarono un radicale mutamento nella comunicazione, con effetti particolarmente importanti su quella politica. I primi di questi a comparire furono i blog, i quali nacquero negli anni ’90 ed ebbero il loro periodo di massimo utilizzo fino agli anni ’10 del nuovo millennio. Il blog può essere considerato come un modello ibrido tra i media analogici e i social network che gli succederanno, questo perché da una parte, grazie ad una categorizzazione degli argomenti, permettevano agli utenti di fruire unicamente i contenuti di loro interesse, dall’altro però il tipo di comunicazione rimaneva ancora di tipo verticale, in quanto erano coloro che scrivevano i pezzi a comunicare con un pubblico che partecipava in modo più attivo ma che ancora non era sullo stesso piano del comunicatore. Nonostante questo limite, la comunicazione più coinvolgente e per i tempi innovativa dei blog ha iniziato ben presto ad essere utilizzata anche in politica.
CASO STUDIO: L’ELEZIONE DI JESSE VENTURA
Uno dei primi esempi di successo del blog in ambito politico è quello di Jesse Ventura: ex wrestler che si candidò nel 1997 come governatore dello stato del Minnesota con il piccolo partito dei riformisti, il quale partiva decisamente svantaggiato rispetto ai due grandi poli democratici e repubblicani. Inoltre il candidato governatore aveva a disposizione un gruppo di lavoro formato da una sola persona. La grande abilità di Ventura fu quella di comprendere le potenzialità del neonato blog e utilizzarlo per richiamare l’attenzione dei cittadini su questioni considerate molto importanti nella sua campagna, come il rimborso delle tasse. Grazie al blog da lui creato, denominato “Jesse.net”, l’ex wrestler riuscì a creare grande dibattito tra i cittadini e ad organizzare comizi che ospitarono persone da tutto il Paese. Arrivati al giorno del voto, grazie alla sua scaltrezza e al visionario utilizzo del blog, Jesse Ventura vinse una delle elezioni più memorabili della storia americana.
I MEDIA DIGITALI E IL MODELLO CIRCOLARE MODIFICANO PER SEMPRE LA COMUNICAZIONE
Con l’inizio del nuovo millennio si materializza la consacrazione dei media digitali anche grazie alla nascita di quelli che saranno considerati come i mezzi di comunicazione più rivoluzionari della storia dall’invenzione della televisione: i social network. Il loro avvento sancisce la fine dell’era della comunicazione di massa, questo perché al modello broadcasting, tipico dei media analogici, succede il modello narrowcasting, il quale segna la fine dei palinsesti predefiniti dall’alto in favore della creazione di nicchie che selezionano autonomamente cosa guardare. In questo modo le persone sono finalmente libere di scegliere in base alle loro preferenze. Il modello di comunicazione usato nei social network viene definito “modello circolare”: a differenza di quanto accadeva anche nei blog, ora comunicatore e fruitori della comunicazione sono sullo stesso piano e possono interagire tra loro. Il primo, in questa nuova tipologia di comunicazione, ha a che fare con una rete sociale che si confronta e si consiglia, accelerando in modo estremo il processo tradizionale del passaparola. Il sociologo Manuel Castells definisce la comunicazione tipica dei social network “Autocomunicazione di massa”, in quanto completa il passaggio dalla comunicazione verticale e unidirezionale dei media tradizionali, a quella orizzontale e many to many di oggi, in cui gli utenti stessi possono scambiarsi informazioni e dialogare tra loro.
LA COMUNICAZIONE POLITICA AI TEMPI DEI SOCIAL
La comunicazione politica ha ovviamente sfruttato fin da subito le nuove possibilità offerte da questi nuovi media affinando col tempo le proprie capacità. Con i social network infatti i politici scendono in campo personalmente per comunicare con gli utenti attraverso una modalità definita peer to peer, ovvero da pari a pari. Il loro obiettivo è quello di creare uno storytelling efficace che consenta di generare, una relazione diretta con il pubblico basata su emozioni, trasparenza e soprattutto empatia. Oltre a quando detto un dettaglio non indifferente consiste nel fatto che, con i social network, i politici possono rendere pubblici pensieri e notizie bypassando il lavoro dei giornalisti (una volta imprescindibile) i quali sono ora costretti a controllare quotidianamente i profili di leader o partiti per scovare le ultime news.
Ultima frontiera di questa innovativa modalità di comunicazione politica riguarda le cosiddette live, ovvero video che possono essere trasmessi in diretta su diversi social network come Facebook, Instagram, Twitch o YouTube. Diversi leader politici hanno infatti cominciato ad utilizzare le dirette per dare informazioni al proprio pubblico o per commentare a caldo i più recenti accadimenti, senza le limitazioni di linguaggio imposte dai media mainstream. Questa tipologia di comunicazione ha riscosso fin da subito molto successo per due motivi principali: in primis perché la comunicazione live è diventata sinonimo di autenticità e trasparenza, vista l’assenza di mediazioni tra i soggetti; in secondo luogo perché la diretta consente di creare uno storytelling co-partecipato, in cui gli utenti stessi interagiscono con il protagonista creando un senso di relazione e intimità.
CASO STUDIO: LE PRESIDENZIALI STATUNITENSI DEL 2008
Le elezioni presidenziali negli Stati Uniti del 2008, che vedranno vincitore da Barack Obama, sono le prime in cui i social network giocarono un ruolo fondamentale. Oltre alla classica propaganda elettorale e ai dibattiti sui media tradizionali, Obama fu il primo a sfruttare la potenza dei social network per comunicare direttamente con i cittadini: diventeranno infatti iconici i tweet che si concludevano con le iniziali dell’aspirante presidente: B.O. Tutto questo faceva sentire donne e uomini americani più coinvolti dal momento che il futuro presidente comunicava, di suo pugno, direttamente con loro. A decretare il successo della campagna di Obama contribuì anche il fatto che oltre all’inclusività della modalità comunicativa scelta si unì quella del messaggio: “Yes, we can”, il cui video risulterà essere uno dei più visualizzati al mondo su Youtube nel 2008.
I PERICOLI PER GLI UTENTI: ECO CHAMBERS E FAKE NEWS
Finora abbiamo descritto come la comunicazione sia cambiata con l’avvento del digitale e delle nuove piattaforme, analizzando nello specifico come siano cambiate le modalità con le quali i cittadini contribuiscono al dibattito pubblico e politico. Negli ultimi anni sono diventate però sempre più presenti delle insidie che il web può presentare quando si comunica in questi ambiti: le eco chambers e le fake news. Il termine eco chamber, in italiano “bolla di eco”, viene utilizzato come descrizione metaforica per indicare una situazione in cui idee o credenze vengono amplificate o rafforzate dalla comunicazione e dalla ripetizione all’interno di un sistema definito. Questo fenomeno è valido in qualsiasi ambito ma è spesso legato all’informazione politica. Il problema sorge dal fatto che i social network sono ormai diventati il luogo in cui le persone apprendono la quasi totalità dell’informazione di cui sono a conoscenza. Ogni piattaforma digitale però basa la propria attività su un algoritmo, il quale ha il compito di mostrare agli utenti immagini e informazioni che piacciono loro. In questo modo se un soggetto clicca, anche solo poche volte, “mi piace” su post che fanno riferimento ad una qualsiasi fazione politica, innescherà un procedimento per il quale si troverà intrappolato tra pubblicazioni che fanno riferimento sempre allo stesso argomento e alla stessa ideologia. Con il fenomeno delle eco chambers quindi viene meno lo sviluppo di uno spirito critico in quanto l’opinione degli utenti è condizionata dall’algoritmo. Un’ulteriore conseguenza consiste inoltre in una polarizzazione sempre maggiore delle opinioni, soprattutto per quanto riguarda la politica.
Ripetutamente analizzato è anche il fenomeno delle fake news. All’interno del vortice di comunicazioni in cui gli utenti si trovano nei social network, vengono inserite molto spesso notizie accattivanti e/o verosimili che risultano in seguito essere false. A causa della velocità con cui si evolve l’informazione sui social network è sempre più difficile per l’utente effettuare un lavoro di fact checking, il quale sarebbe però fondamentale per essere circondati da sole informazioni di qualità. Inoltre, la presenza delle fake news non fa altro che rendere più “tossica” l’esistenza delle eco chambers descritte in precedenza.
CONCLUSIONE
Come abbiamo potuto analizzare, le nuove piattaforme digitali costituiscono un luogo in cui l’utente non solo assiste a quanto prodotto e pubblicato da altri, ma è finalmente libero di agire e di partecipare direttamente al dibattito pubblico e politico. Questo ha fatto in modo che anche i politici stessi si siano dovuti adoperare per creare e mantenere una propria community. L’utilizzo di questi nuovi media ha portato alla creazione di nuove modalità comunicative grazie alle quali l’utente può fruire qualsiasi informazione voglia in qualsiasi momento. In questo overload comunicativo però, le persone devono porre grande attenzione ai fenomeni di disinformazione che rischiano di far perdere loro lo spirito critico.
BIBLIOGRAFIA
Cappelletti N. (2019), Digital Caos. Palermo: Dario Flaccovio Editore
Codeluppi V. (2013), Storia della pubblicità italiana. Roma: Carrocci Editore
Jacomella G. (2017), Il falso e il vero. Milano, Feltrinelli
Meyer G. (2018), Dallo spot al post. Milano, Edizioni LSWR
Ryan J. (2010), Storia di internet e del futuro digitale. Milano, Einaudi
SITOGRAFIA
Inside marketing: https://www.insidemarketing.it/glossario/definizione/echo-chamber/
BIOGRAFIA
Sono Nicolò Panato, studente della licenza magistrale in Web Marketing e digital communication presso lo IUSVE a Verona. Mi sono laureato in Scienze della comunicazione presso l’Università degli studi di Verona nel 2022. Ho grande interesse per il mondo della comunicazione e di tutte le modalità con cui questa può essere utilizzata per interagire con il pubblico. Pongo grande attenzione ai fenomeni di disinformazione in rete e in futuro vorrei studiarli approfonditamente con l’obiettivo di trovarvi rimedio. Oltre a quanto appena citato, la mia più grande passione è lo sport, in particolare il calcio.
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