Sommario
La campagna elettorale di Barack Obama
I mass media tradizionali hanno sempre giocato un ruolo fondamentale nell’ambito politico, in quanto la comunicazione stessa è un elemento essenziale della politica.
Nel caso delle presidenziali americane, l’ex Presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama ha vinto le elezioni grazie all’utilizzo strategico del web e dei social media e, allo stesso tempo, ha dimostrato come questa nuova tipologia di comunicazione potesse pian piano rivoluzionare il modo di fare comunicazione politica.
Fin da subito Obama era fermamente convinto del fatto che il web lo avrebbe aiutato ad insediarsi nella Casa Bianca.Per questo motivo, agli albori della campagna elettorale ha deciso di creare il sito web my-barackobama. La priorità del sito era quella di rendere semplice, per i visitatori, la possibilità di organizzare una riunione direttamente “a casa propria”.
La strategia diede i suoi frutti e Obama inizia a raccogliere molti più fondi rispetto alla sua rivale: Hilary Clinton. Nella sua campagna, pertanto, il piccolo donatore gioca un ruolo fondamentale.
La strategia di Obama prende anche il nome di Fifty State Strategy, ovvero una tattica volta a cercare di conquistare consenso in quasi tutti i Paesi degli Stati Uniti. Per realizzare ciò, viene utilizzata una comunicazione integrata online ed offline.
L’avvento del digitale
Obama sfrutta il digitale, uno strumento potente ed economicamente sostenibile, ottenendo 200 milioni di dollari dai canali online.
In realtà, da sempre la politica ha sfruttato il potere dei mass media. Un esempio lampante è l’utilizzo dei media tradizionali, come possono essere la televisione e la radio, che fin dal loro esordio hanno impattato sul modo di fare politica e sugli esiti delle campagne elettorali, riuscendo ad avvicinare sempre più i leader politici al loro target di elettori.
Internet, dal canto suo, si è sviluppato nel 1992 e subito dopo i leader politici di tutto il mondo lo hanno accolto positivamente, senza mai modificare drasticamente la modalità con cui erano soliti a svolgere le proprie campagne elettorali.
L’Insurgent Politics
La campagna elettorale per le primarie del Partito Democratico di Barack Obama si tratta di un esempio di Insurgent Politcs, ossia un processo che parte da attori sociali che mirano al cambiamento sociale.
Le probabilità di realizzare questo mutamento sono cresciute grazie all’utilizzo sia dei mezzi tradizionali e sia di reti di comunicazione orizzontali per la diffusione delle proprie immagini e dei propri messaggi.
Secondo Manuel Castells “Ogni messaggio postato su Internet, a prescindere dalle intenzioni dell’autore, diventa una bottiglia che galleggia nell’oceano della comunicazione globale, un messaggio sempre suscettibile di essere ricevuto e rielaborato in modi inaspettati” (M. Castells)
Pertanto, nella campagna con cui Obama è arrivato alla vittoria, sono stati trasmessi dei messaggi online che poi, una volta concepiti dai singoli individui, hanno messo in moto un processo di networking che ha portato milioni di persone ad entrare in contatto e condividere idee e valori generati dal basso.
L’attenzione alle minoranze
Infatti, il sito web di Obama, progettato appositamente per la campagna elettorale, e suoi account social, al tempo Facebook, MySpace, YouTube e Twitter, hanno ricevuto dei numeri molto elevati di feed e visualizzazione, contribuendo di conseguenza alla raccolta fondi della campagna.
La sua strategia è risultata vincente anche allo scopo di raggiungere elettori di ogni fascia d’età, etnia e classe sociale.
A tal proposito, Barack Obama era presente con dei profili ufficiali in siti web secondari di nicchia come Asian Avenue.com, MiGente.com e BlackPlanet.com, i quali avevano come target le comunità asiatiche, latine e afro, che negli USA costituiscono una parte significativa di elettorato da coinvolgere in modo diretto.
Internet in questo caso ha dimostrato di essere in grado di offrire una comunicazione diretta, senza filtri, di raggiungere un numero molto elevato di persone ma senza mai essere generica e indifferenziata.
In più, la grande novità introdotta dalla comunicazione digitale è la possibilità di monitorare costantemente i messaggi diffusi online.
I risultati
Concentrandoci sui risultati riscontrati, il principale successo ottenuto è quello di motivare i giovani elettori e i così detti new voters.
Statisticamente, il 60% dei votanti al di sotto dei trent’anni ha scelto Obama, così come il 69% dei new voters.
Logisticamente, per raggiungere questo traguardo, è stato necessario creare un intero dipartimento: il Triple O.
Il suo obiettivo era quello di creare e pubblicare contenuti a sfondo propagandistico, mirati a supportare la campagna di Obama sul web.
I membri del dipartimento erano perlopiù persone esterne all’ambiente politico ma professioniste nel settore della comunicazione e delle tecnologie legate ai social media.
Tuttavia, l’ex presidente degli Stati Uniti stesso, è stato in prima persona protagonista di molti sforzi per crearsi una base di consenso sulle piattaforme social quali Facebook, Twitter, MySpace e altri.
Il punto di forza dei social network e del Web 2.0 risiede proprio nella possibilità che hanno i candidati politici di poter aggregare i propri sostenitori, interagendo con loro in modo diretto e istantaneo, leggendo i loro commenti e avendo la possibilità di rispondere loro direttamente.
La strategia su YouTube
Inoltre, è stato anche il precursore dell’utilizzo di un altro social network, nato nel 2006, che stava già vivendo un periodo di sviluppo e forte interesse: nel 2008 Obama ricorre infatti all’utilizzo di YouTube.
YouTube è una piattaforma che si basa principalmente sui video che ad oggi ormai è entrata a far parte dell’uso quotidiano, e che da subito è stata accolta in maniera molto positiva.
Nel 2008, il team che ha gestito la campagna per le presidenziali di Obama aveva ideato una sorta di Web Tv chiamata BarackTv.com. Quest’ultima ha giocato un ruolo fondamentale, insieme a YouTube, per la pubblicazione di video.
La novità era la possibilità per il pubblico di lasciare commenti, inoltrare i vari video a colleghi e ad amici e, soprattutto, a partecipare alle iniziative di raccolta fondi per la campagna elettorale di Obama.
Ad agosto dello stesso anno, i video che Obama aveva postato nel suo canale YouTube raggiungono cinquantadue milioni di visualizzazioni.
Secondo alcuni studi, uno dei motivi principali per cui questi video sono arrivati al successo è il fatto che le persone che li hanno prodotti non erano necessariamente coinvolte nella campagna politica o legate ai candidati.
Inoltre, molti personaggi famosi conosciuti dai giovani hanno prodotto e ricondiviso i video spontaneamente. L’utilizzo di questo social ha dato la possibilità a moltissimi utenti di intervenire nel sistema e, soprattutto, a sentirsi parte di esso.
L’avvento del web 2.0
Con l’avvento del web 2.0, la tecnologia si è integrata interamente nelle strategie di conduzione delle campagne elettorali. Il suo ruolo è diventato dominante in quanto consente agli spettatori di avvicinarsi sempre più alla figura del leader politico, entrando quasi a far parte della sua sfera privata e seguendo in live streaming momenti tipici della sua quotidianità.
Questo è ciò che avviene normalmente al giorno d’oggi, il 2008 ha simboleggiato l’inizio di questa tendenza e l’abbattimento dei confini che separavano la figura politica dalle persone comuni.
Pertanto, tornando nello specifico caso dell’ex presidente degli Stati Uniti Obama, la tecnologia per la prima volta si è dimostrata adatta a distribuire il suo messaggio ad un pubblico molto vasto e, di conseguenza, a trovare un gran numero di fondi senza precedenti.
La strategia su Twitter
Proseguendo, c’è da sottolineare anche il sapiente utilizzo di Obama della piattaforma Twitter.
Twitter, fin dalla sua nascita si presenta agli utenti come un social network di microblogging in cui era presente il solo elemento testuale. Inizialmente permetteva di scrivere brevi articoli con un massimo di 140 caratteri, gli stessi inizialmente consentiti negli SMS, per poi concederne 280.
Nella campagna elettorale di Obama, Twitter non è di certo stato il focus principale, ma ha ottenuto dei risultati interessanti e molto significativi.
Il primo tweet di Barack Obama risale al 29 aprile 2007. In questo incoraggiava i suoi seguaci a firmare una petizione che andava contro la guerra in Iraq.
Inoltre, faceva riferimento con un link diretto al sito web creato per la sua campagna elettorale.
Durante la campagna, dalla data di pubblicazione del primo tweet fino al giorno successivo alle elezioni, Barack Obama ha pubblicato nella piattaforma un totale di 262 tweet.
Analizzando attentamente il contenuto dei vari post pubblicati, si evince che la strategia di Obama messa in atto su Twitter è cambiata nel corso del tempo.
Inizialmente si focalizzava sull’opposizione alla guerra in Iraq, successivamente ha cambiato approccio ed ha continuato ad utilizzare Twitter per altri scopi.
La volontà del leader era quella di instaurare un rapporto diretto con i suoi elettori e che, soprattutto, questo legame continuasse anche dopo la campagna elettorale.
Per questo, Obama ha continuato a pubblicare tweet dopo il giorno delle elezioni.
Obama inizialmente aveva 118.107 follower su Twitter. Dopo qualche anno, ha raggiunto 1,8 milioni di follower, rendendo il suo profilo uno dei più popolari della piattaforma.
Conclusioni
Concludendo, il Presidente Barack Obama si è servito dei social media citati per diffondere i suoi messaggi politici, per ricevere un sostegno adeguato alle sue molteplici iniziative e per dare la possibilità alle persone di connettersi con un’ampia comunità che credeva fermamente in un cambiamento.
Infine, i social media hanno anche aiutato Obama stesso a costruirsi un’immagine di leader giovane, molto bravo nell’uso della tecnologia, e impegnato nel connettere elettori individuali a un più ampio movimento volto al cambiamento.
Fonti
- https://www.policlic.it/comunicazione-social-barack-obama/
- https://www.youtrend.it/2020/03/26/le-grandi-campagne-elettorali-raccontate-da-youtrend-obama-2008/
- Aristotle, The Politics of Aristotle, a cura di Ernest Barker, New York: Oxford University Press, 1970
- Chuck Toddand, Sheldon Gawiser, How Barack Obama Won: A State-by-State Guide to the Historic 2008 Presidential Election, New York: Vintage Books, 2009.
- Quintarelli Stefano, Capitalismo Immateriale, Bollati Boringhieri, 2019
Autore
Sono Arianna Babbo, studentessa del primo anno del corso magistrale di Web Marketing e Communication presso la sede IUSVE di Mestre.
Durante la mia laurea triennale alla Università degli Studi di Padova in Sociologia, ho frequentato un laboratorio di Analisi dei Media, con focus sul Marketing Politico.
Gli esperti di YouTrend, un portale italiano che racconta le tendenze del nostro tempo: elezioni, sondaggi, mappe elettorali, hanno tenuto le varie lezioni.
Grazie soprattutto a Martina Carone, organizzatrice del laboratorio e consulente in comunicazione strategica specializzata in marketing politico – elettorale e new media ho sviluppato una passione per le tematiche riguardanti la comunicazione politica, che mi hanno portata a scegliere di approfondire la tematica in questo articolo.
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