Ormai i social network fanno parte della nostra quotidianità ed impegnano la maggior parte del nostro tempo. L’uso dei social media in particolare, come Facebook agli inizi ed Instagram e TikTok oggi, è cresciuto esponenzialmente al punto da coinvolgere quasi il 60% della popolazione mondiale.
Queste piattaforme, che permettono di interagire e connetterci virtualmente agli altri creando un ponte tra il mondo reale e il mondo virtuale, sembrano però avere un notevole impatto sulla nostra autostima.
Attraverso questi ambienti digitali, infatti, avviene quello che è un fenomeno naturale tipico del comportamento umano: il confronto sociale. Questo processo è uno di quelli essenziali che contribuiscono allo sviluppo dell’autostima di tutti gli individui, dai più giovani ai più adulti.
Sommario
Il confronto sociale incide sulla formazione della nostra autostima
L’autostima è definita da Piergiorgio Battistelli come “l’insieme dei giudizi valutativi che l’individuo dà di sé stesso”. Questa definizione, apparentemente così semplice, è l’insieme di tre elementi fondamentali:
- l’abilità del singolo di auto-osservarsi e auto-conoscersi;
- l’aspetto valutativo che permette di avere un giudizio generale di sé stessi;
- l’aspetto affettivo che permette di valutare e considerare positivamente o negativamente gli elementi descrittivi.
L’autostima però non discende unicamente da cause interiori personali, ma deriva anche dai confronti che un individuo fa, volontariamente o no, con l’ambiente in cui vive.
Vi sono quindi due componenti primarie che costituiscono la formazione dell’autostima: il sé reale, che corrisponde alla visione oggettiva delle proprie abilità, e il sé ideale, ovvero come un individuo vorrebbe essere. Pertanto, la contrapposizione tra le nostre esperienze e le aspettative ideali è ciò che determina l’autostima di ognuno.
Considerando questo, si può dedurre che quanto più il sé reale di una persona si avvicina al suo sé ideale, maggiore sarà la sua autostima. Ciò non significa avere una considerazione perfetta di sé stessi, ma indica l’essere capaci di distinguere i propri pregi e difetti e saper utilizzare questa consapevolezza per migliorarsi e apprezzarsi, riuscendo ad accettare anche i lati negativi della propria persona.
In ogni caso i livelli di autostima dipendono anche da altri fattori che incontriamo, e a cui siamo sottoposti, durante tutto il corso della nostra vita. Tra questi emergono lo “specchio sociale”, ossia il giudizio che gli altri esprimono su di noi, e il confronto sociale.
Cosa si intende per confronto sociale?
Quest’ultimo concetto deriva da una teoria che ha origine negli anni 50 ad opera dello psicologo sociale Leon Festinger, secondo cui esiste una motivazione che spinge gli esseri umani a confrontarsi con gli altri per valutare correttamente sé stessi e le proprie capacità, per analizzare le situazioni e per imparare ad agire in un modo socialmente accettabile. Molto spesso infatti non abbiamo dati oggettivi che ci permettono di auto-valutarci e quindi tendiamo a cercare un riscontro nelle azioni altrui.
Lo psicologo divide inoltre il confronto sociale in due categorie, uno verso l’alto e uno verso il basso. Il confronto verso l’alto riguarda coloro che si confrontano con qualcuno che percepiscono migliore. Al contrario, quello verso il basso si verifica quando una persona si paragona a chi è visto come “meno di”.
Nonostante questi parallelismi possano avere dei benefici, ad esempio il confronto verso l’alto può accendere la motivazione e il confronto verso il basso può generare gratitudine, rischiano di essere dannosi per il benessere della persona. Difatti il confronto verso l’alto può causare insoddisfazione, risentimento e imbarazzo, mentre quello verso il basso può causare sentimenti di superiorità e tendenza alla critica.
Basti pensare alle dinamiche che spesso succedono durante un esame universitario. Può capitare che ci senta superiori nel caso di un voto più alto rispetto agli altri, o al contrario, se il voto è più basso, siamo delusi e a disagio.
Considerando proprio quest’ultimo punto, oggigiorno è fondamentale prestare particolare attenzione all’utilizzo dei social network, a causa dei quali siamo sottoposti a continui confronti social(i).
Come avviene il confronto sociale sui social network
I social network sono diventati una parte fondamentale della nostra vita quotidiana e hanno rivoluzionato il modo in cui comunichiamo, impariamo e interagiamo con gli altri.
Come tutti gli strumenti comunicativi, digitali e non, possono però diventare fonte di insidie e difficoltà.
In un articolo del 2015 di Sarah Snow “How Facebook Changes How We Think and Feel” viene evidenziato come i social network provochino nelle persone stati depressivi, e queste condizioni patologiche sono in costante crescita. Tra le motivazioni più accreditate c’è proprio quella del confronto sociale.
Queste piattaforme, e tutte le nuove tecnologie, hanno creato un ambiente che promuove questo tipo di confronto, anche se molto spesso avviene con ideali irrealistici.
Più precisamente, il confronto sociale sui social media può avere un impatto negativo sulla nostra salute mentale e sulla nostra autostima perché tendiamo a confrontarci giornalmente con una versione idealizzata delle persone e della loro vita, che non è sempre una vera rappresentazione della realtà.
Non è raro infatti navigare sui nostri feed e trovare immagini perfette che suscitano in noi sentimenti di inferiorità o il desiderio di voler assomigliare di più a quella persona.
La continua ricerca della perfezione
Spesso ci riferiamo a coloro che sono considerati influencer. Queste figure hanno un fortissimo impatto durante un confronto proprio perché molto frequentemente incarnano il prototipo di “individuo perfetto”. Per questo motivo le loro opinioni e azioni possono condizionare il comportamento dei loro followers. Ad esempio, se un influencer promuove un determinato prodotto o stile di vita, chi lo segue può sentire frustrazione nel non riuscire a replicarne e seguirne l’esempio.
Questo bisogno di apparire sempre impeccabili, però, è uno degli atteggiamenti più abituali che si riscontrano sui social network da parte di tutte le tipologie di utente. Anche se inconsciamente, è comune pubblicare foto che ci ritraggono con una buona luce e post che evidenziano il lato migliore di noi, del nostro lavoro e della nostra vita.
Ovviamente tutto questo, per chi ha una bassa autostima, non può che essere distruttivo, poiché è come se si avesse l’ulteriore conferma di non “essere abbastanza”, solo perché non rientra in quelli che sono gli utopistici canoni odierni.
Da qui non possono che derivare degli effetti significativi: ci si arriva a prefissare obiettivi irreali, e più non riusciamo a conseguirli, più la nostra autostima ne risente.
Una questione di like
Un altro aspetto centrale nel binomio autostima e social media è sicuramente quello dei like. Oggi rendiamo pubblica tutta la nostra vita, o almeno la maggior parte. Questo perché siamo incessantemente a caccia di “like” e tutto ciò non fa altro che rivelare una forte insicurezza, una scarsa autostima e, soprattutto, un’elevata esigenza di approvazione.
Come già detto tendiamo a valorizzare le nostre caratteristiche positive, pubblicando anche l’inverosimile, con il solo fine di ricevere consensi.
Ecco perché un like, per chi lo riceve, non equivale solamente ad un “mi piace” ma è una conferma di quanto siamo desiderati, stimati e questo ci dà appagamento.
L’autostima nella generazione Z
Il ruolo che i social network hanno sull’autostima colpisce le vite di tutti gli esseri umani, ma in modo particolare quella degli adolescenti, in quanto sono la fascia di età che ne usufruisce di più ed è anche quella più sensibile agli stimoli esterni.
Secondo una ricerca di NORC (National Opinion Research Center) del 2017 il 94% degli adolescenti nei paesi sviluppati usa i social media come Instagram, Snapchat e Facebook che prevedono perlopiù una tipologia di interazione visiva, come ad esempio il pubblicare e commentare foto e video propri o di altri utenti.
Proprio per questo all’interno di queste piattaforme, l’aspetto fisico assume una certa importanza perché gli adolescenti si affidano sempre di più ai contenuti visivi che trovano online come mezzi principali di riferimento. Considerando che le immagini che si trovano online sono sempre più spesso modificate e ritraggono i momenti più invidiabili, con il tempo si possono venire a creare degli standard che sono difficili da ottenere e che spesso non sono raggiungibili dalla maggior parte dei bambini e degli adolescenti. Così si potrebbe creare un divario tra il sé fisico percepito, ovvero quello reale, e quello ideale che può provocare emozioni negative, come inadeguatezza e depressione, e una minore autostima. Ciò finirà sicuramente per incidere sulla salute mentale e fisica dell’adolescente causando la nascita di patologie anche molto gravi come la depressione o disturbi alimentari.
Consigli per smettere di confrontarsi
I social media hanno sia aspetti positivi e negativi. Ad esempio, per chi si sta ristabilendo da un disturbo alimentare, queste piattaforme potrebbero essere particolarmente nocive per via degli account pro-ana, ovvero dove viene promossa l’anoressia, le immagini modificate e i canoni surreali.
Tuttavia, i social media possono essere anche un luogo sicuro se filtrati e usati in modo responsabile. Per esempio il successo degli altri può motivarci o spronarci a migliorare la nostra vita.
È quasi impossibile smettere di paragonarsi, ma quando farlo comporta più danni che benefici, è meglio allontanarsi, lavorare sulle proprie emozioni e pensare al motivo dell’uso dei social media. Infatti è fondamentale essere coscienti di quando il confronto diventa nocivo e lavorare per proteggersi. Alcuni modi per porre fine a questo confronto tossico sono:
- Eliminare gli account dei social media che ti fanno soffrire e scegliere attentamente quali utenti vogliamo seguire.
- Prendere una pausa da tutti i social e non usarli per un certo periodo. Alcune persone, ad esempio, decidono di non usarli una volta a settimana. L’importante è rendersi conto che se c’è un condizionamento negativo, ci si può allontanare.
- Comprendere che la realtà che si vede online non riflette quella vera.
- Essere sincero sui propri account personali. Questo ha una duplice motivazione: molte persone trovano sollievo e fiducia nell’essere onesti sui profili personali, e questa onestà porterà dei vantaggi anche a chi ci circonda.
- Circondarti di influenze positive che possono aiutare a migliorare l’autostima e ridurre il confronto sociale.
Sitografia
- https://fastercapital.com/it/contenuto/Confronto-sociale–confronto-sociale-e-influenza-sul-bias-del-senno-di-poi.html
- https://psicologi-online.it/social-network-e-influenza-sulla-nostra-autostima/
- https://skande.medium.com/il-confronto-sociale-%C3%A8-il-male-del-nostro-tempo-d0a6a1b02cbc
- https://www.centrodca.it/come-evitare-la-trappola-del-confronto/
- https://www.socialmediatoday.com/social-networks/sarah-snow/2015-08-11/how-facebook-changes-how-we-think-and-feel
- https://www.stateofmind.it/2022/04/social-network-autostima/
- https://www.stateofmind.it/autostima/
- https://www.sullorlodellapsicologia.it/ruolo-dei-social-network-autostima/
Autore
Sono Virginia Peternel, ho 25 anni e mi sono laureata in Scienze e tecnologie multimediali all’Università di Udine. Per approfondire e arricchire le mie conoscenze nell’ambito della comunicazione digitale, in particolare quella che riguarda i social media, ho deciso di intraprendere un percorso di laurea magistrale in Web marketing & digital communication presso lo IUSVE di Mestre.
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Nel 2022 sono stati registrati 4,55 miliardi di utenti social attivi a livello globale, numero in aumento del 9,9% rispetto al precedente anno. Ciò significa che 400 milioni di nuove persone si sono iscritte in una delle molteplici piattaforme che tutti noi conosciamo.
Lo scorso anno, più della metà della popolazione mondiale ha navigato sui social network. Ma cosa sappiamo circa l’impatto di queste reti digitali sulla salute mentale dei giovani?
Le correlazioni tra uso dei social network e salute mentale sono oggetto di forte attenzione da parte dei ricercatori, sulla base di una letteratura scientifica sempre più prolifica. In diversi studi è stata trovata un’associazione significativa tra uso massiccio dei social network e problemi psicologici e fisici. Questi comprendono ansia, sintomi depressivi, stress o, nei casi più lievi, una semplice riduzione del benessere soggettivo e dell’autostima.
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L’innovazione tecnologica può ovviamente offrire soluzioni e risorse utili per affrontare le diverse problematiche, mentali e psicofisiche, causate dall'uso dei social network, ma la cosa più importante di tutte rimane sempre utilizzare l'innovazione tecnologica e i social network in modo consapevole.
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