In un mondo sempre più interconnesso e meno distante come quello odierno, conoscere le lingue non è mai stato così importante. Infatti, la conoscenza linguistica è una competenza estremamente strategica per le aziende, le quali si concentrano sulla comunicazione interculturale con lo scopo di creare partnership internazionali e offrire servizi ai clienti oltreoceano.
D’altra parte, per la persona conoscere più lingue vuol dire essere un soggetto interessante per un’azienda, dotato di determinazione, costanza, ambizione e abilità di problem solving.
Tuttavia, se da un lato imparare una nuova lingua può essere stimolante e arricchente, dall’altro lato può essere scoraggiante e difficile studiare in maniera unidirezionale attraverso il solo utilizzo di manuali di testo. Per questo motivo, negli ultimi anni non solo gli insegnanti incoraggiano gli studenti ad ascoltare musica, film e serie tv in lingua originale, ma propongono anche esperienze all’estero, le quali permettano di praticare la lingua con dei native speakers. Spesso, però, questi scambi linguistici possono essere costosi oppure possono avere una durata limitata che impedisce un apprendimento costante.
In virtù di ciò, sono nate le cosiddette “Language exchange app”, ossia delle applicazioni attraverso le quali si può avere un “pen-pal” (un amico di penna), con il quale mettere in pratica quotidianamente quanto appreso e ricevere delle correzioni sulla pronuncia, sulla grammatica o sui vocaboli utilizzati, in maniera tale da incrementare il proprio livello linguistico.
Sommario
Processo di apprendimento e di relazione nel digitale
Con la nascita dei dispositivi mobile, l’individuo vive in quella che è una dimensione ibrida tra online e offline, la quale Floridi definisce “onlife”. La persona, quindi, vive continuamente iperconnessa a questi ambienti digitali, i quali conducono a un abbattimento delle barriere di spazio e tempo. Se da un lato, infatti, i mezzi di comunicazione permettono di essere in più luoghi contemporaneamente, dall’altro lato il tempo diviene sempre più malleabile e meno misurabile. Questo comporta due importante conseguenze:
- I media veicolano notizie, sapere e informazioni che accadono in altre zone del mondo facendoci credere di sperimentare la realtà, quando in verità sperimentiamo solo un surrogato di realtà;
- I media credono di farci rimanere sempre connessi con l’altro, ma in verità sviluppiamo quella che Lovink definisce una solitudine assoluta. Infatti, la relazione viene mediata da mezzo di comunicazione, che rappresenta l’unico oggetto con cui davvero sviluppiamo un rapporto. Tuttavia, come ha dimostrato una ricerca realizzata dal MIUR nel 2015 la solitudine dei giovani dipende in primis dal contesto sociale e culturale nel quale sono inseriti, più che dai dispositivi tecnologici che usano. Inoltre, i social network rappresentano una palestra per la costruzione dell’identità per quei ragazzi più introversi che hanno più difficoltà a relazionarsi con i coetani.
Oggi, tuttavia, le language exchange app sfruttano le potenzialità del digitale al fine di abbattere le barriere spazio-temporali del processo comunicativo e garantire l’apprendimento e/o miglioramento di competenze linguistiche.
I vantaggi di usare una language exchange app
Nel corso degli ultimi anni, durante il periodo di Covid-19, vi è stata un’importante impennata nell’utilizzo delle language exchange app e il fenomeno dell’internazionalizzazione ha incrementato la richiesta di abilità linguistiche sempre più avanzate.
L’utilizzo di questa tipologia di app porta diversi vantaggi alla persona: andiamo ad analizzarli più nello specifico.
Praticare la lingua ogni giorno, quando vuoi, dove vuoi
Sappiamo che uno degli aspetti che caratterizza la dimensione immateriale è il fatto di essere immersi in un mondo che è qui e adesso. Il principale vantaggio nell’utilizzo di questo strumento consiste proprio nel poter comunicare nella lingua di apprendimento in qualsiasi momento della giornata, ovunque ci si trovi, sulla base dei propri impegni. Infatti, al contrario di un corso di lingua che richiede un impegno costante in uno specifico attimo della settimana, queste app offrono la possibilità di comunicare durante i propri momenti liberi con il proprio pen-pal.
L’applicazione è gratuita
La maggior parte di queste applicazioni sono completamente gratuite oppure offrono una modalità freemium, per cui solamente alcuni tools sono a pagamento. Tuttavia, questo non va a compromettere il normale utilizzo dell’applicazione. Ciò è sicuramente un plus soprattutto per i più giovani, i quali predispongono di meno risorse da investire su corsi di lingua aggiuntivi o esperienze all’estero.
Conosci nuovi persone e crea un network internazionale
Attraverso questa tipologia di applicazioni è possibile conoscere moltissime persone diverse provenienti da differenti parte del mondo. Questo significa avere la possibilità di fare nuovi incontri virtuali e creare un proprio network in tutti i paesi con cui rimanere in contatto. In questo modo, il digitale diviene una risorsa attraverso la quale riuscire a espandere la propria rete di conoscenze e incrementare una serie di legami deboli in rete, i quali possono fungere da grande punto di riferimento in futuro.
È così che tali applicazioni incoraggiano l’utente ad apprendere e fanno crescere un forte senso di appartenenza e di fiducia con la community di persone che utilizzano l’applicazione.
Conversazioni realistiche e adatte a ogni livello!
La criticità dell’apprendimento scolasti è che rischia di insegnare termini di matrice scolastica, distanti dalle espressioni usate quotidianamente. Questo ostacolo viene meno grazie all’approccio della language exchange app, le quali fanno sì che si apprendano terminologie attuali e di uso comune. Inoltre, i singoli interlocutori possono tarare la conversazione sul livello di conoscenza reciproca della lingua.
Tandem: la language exchange app per apprendere a vicenda
Con lo scopo di trattare al meglio questa tematica, ho deciso di scaricare io stessa una delle diverse language exchange app presenti nell’app store. La language exchange app che ho scelto è Tandem, la quale rappresenta di fatto un’infrastruttura digitale che consente a due o più interlocutori di interagire.
Una volta scaricata l’applicazione, il primo step consiste nella creazione del proprio account. Si inizia con l’inserimento del proprio nome, della data di nascita (questa non viene mostrata pubblicamente nel profilo) e della posizione in cui ci si trova (anche questa può essere mostrata nel profilo solo se lo desidera).
Successivamente si specifica la madrelingua (nel mio caso l’italiano), la seconda lingua parlata (nel mio caso l’inglese) e lingue che si vogliono imparare o migliorare (nel mio caso ho inserito il francese, specificando che il mio livello è già medio-buono).
Infine, l’applicazione richiede di specificare di cosa si preferisce parlare, che tipologia di Tandem partner si cerca e quali obiettivi linguistici si vogliono raggiungere. In questo modo visualizzando il profilo di un altro utente si può subito capire se vi possono essere argomenti comuni di cui discutere.
Completato il proprio profilo si accede finalmente all’applicazione, la quale presenta quattro differenti sezioni:
- Community: elenco di utenti, di cui si può visualizzare il profilo. Un aspetto interessante è che tra i parametri di valutazione vi sono anche recensioni da parte di altri utenti;
- Chats: sono presenti le chat con tutti i singoli utenti e chat di gruppo;
- Parties: vi sono diverse chiamate di gruppo a cui si può prendere parte. Prima di entrare nella chiamata c’è un titolo inerente al topic, una breve descrizione e la lingua in cui si intrattiene la conversazione;
- Pro: si possono attivare tool a pagamento, Tra alcuni dei più interessanti c’è la funzionalità translate, attraverso cui tradurre un messaggio complesso nella propria lingua madre.
Sperimentando l’utilizzo di questa applicazione, sono venuta a contatto con tre tipologie di utenti:
- persone che vogliono imparare/migliorare una nuova lingua per studio;
- persone che vogliono apprendere una nuova lingua per viaggiare o per piacere;
- persone che vogliono imparare una nuova lingua per lavoro.
Vediamo un po’ nello specifico le differenze tra queste tipologie di utenti e che tipo di relazione si va a instaurare!
Imparare una lingua per studio
Appena entrata nella piattaforma ho conosciuto Jenny, una ragazza del nord della Francia che vuole imparare l’italiano per andare a studiare storia dell’arte a Milano. In questo caso, il suo livello di italiano non era molto alto: per questo intervallavamo dei messaggi in italiano a dei messaggi in francese. Una funzione che ho usato molto è “Correggi”: questo mi permetteva di segnalare a Jenny eventuali errori da non ripetere in futuro.
Inoltre, le tematiche più frequenti erano di carattere scolastico: così Jenny poteva apprendere termini specifici legati a questo ambito. Spesso venivano programmate anche delle brevi chiamate nell’applicazione con lo scopo di avere delle semplici conversazioni in lingua. Il tono di voce era molto colloquiale e amichevole, ma la relazione non è stato più di tanto approfondita.
Imparare una lingua per piacere o per viaggiare
Successivamente mi sono imbattuta in Lilly-Marie, parigina, e Julie, residente a Lione, interessante a migliorare il loro italiano per l’amore verso questa lingua. In questo caso, la funzione correggi non è quasi mai stata utilizzata e sin da subito è iniziata una conversazione molto amichevole. Le tematiche variavano dalle nostre passioni, a cosa studiavamo, arrivando anche a discutere di temi più seri come le proteste diffuse in Francia per la Réforme des retraites. La conversazione avveniva durante i ritagli di tempo lungo la giornata di ciascuna e ogni giorno vi era sempre qualcosa di nuovo di cui parlare. Qui, il livello di conoscenza era molto più forte e il rapporto è stato poi approfondimento anche in altre applicazioni, come Instagram.
Imparare una lingua per lavoro
Infine ho conosciuto Daniel, un ragazzo di una piccola città vicino a Parigi, il quale nei prossimi mesi per il suo lavoro si deve trasferire negli Stati Uniti e cerca qualcuno con cui parlare in inglese. In questo caso, la conversazione avveniva parzialmente in inglese e in francese e, sin da subito, Daniel ha palesato la sua preferenza nell’utilizzare gli audio piuttosto che i messaggi in quanto questo gli era più utile per praticare la lingua. La conversazione era colloquiale, ma allo stesso tempo molto incentrata sull’ambito lavorativo. Questa avveniva soprattutto la sera, terminata la giornata di lavoro e affrontava tematiche di carattere internazionale, con termini più avanzati e specifici.
Conclusioni
Questo excursus evidenzia come applicazioni quali Tandem riescano a sfruttare quelle che sono le potenzialità del digitale positivamente. Infatti, le language exchange app impiegano i media con lo scopo di arricchimento personale per lo sviluppo di competenze professionalizzanti. Inoltre, questa mediazione del dispositivo tecnologico offre l’opportunità inedita di percepire le altre culture con lo sguardo altrui.
Chi sono
Ciao! Mi chiamo Aurora Avancini e sono laureata in Advertising&Marketing in IUSVE. Attualmente sto continuando il mio percorso di studi con una specializzazione in Web Marketing & Digital Communication con lo scopo di ricoprire la figura di Digital Strategist in un’agenzia di marketing che opera nel mondo della moda e dell’arte, in Italia e all’estero.
Bibliografia e sitografia
- Cappelletti N., Digital Caos Digital caos. Comprendi l’evoluzione digitale, cogline le opportunità e sviluppa strategie di comunicazione rilevanti e significative, Palermo, Flaccovio Dario Editore, 2019
- Codeluppi V., I media siamo noi, Milano, Franco Angeli, 2023
- Guidolin U., Pensare digitale. Teoria e tecniche dei nuovi media, Milano, McGraw-Hill Education, 2015
- Quintarelli S., Capitalismo immateriale. Le tecnologie digitali e il nuovo conflitto sociale, Torino, Bollati Boringhieri, 2019
- https://screenrant.com/best-apps-to-help-you-make-friends/#tandem
- https://news.elearninginside.com/the-ceo-of-tandem-talks-about-language-learning-and-mobility/
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