La Generazione Z rappresenta il mercato più profittevole per le aziende che devono quindi adattare i loro prodotti a ciò che i giovani cercano. A partire dalla seconda metà del Novecento, si è cominciato a utilizzare il termine Baby Boomers per definire le persone nate dopo la seconda guerra mondiale, periodo in cui si ebbe un vero e proprio boom di nascite. Nel corso degli anni, a questa generazione se ne sono aggiunte altre 3: Generazione X (1965-1980), Y (1980-1995) e Z (1995-2012).
Quest’ultima, che conta più di 2 miliardi di persone al mondo, si differenzia dalle altre per l’utilizzo di Internet sin dai primi anni della sua esistenza (vengono infatti definiti nativi digitali) e questa continua connessione alla rete porta i Centennials a comportarsi in maniera differente rispetto alle altre generazioni elencate in precedenza. Ad esempio, le conversazioni non avvengono più solo con le parole ma anche con le emoji, si parla di Facebook come social media per vecchi e perciò si preferisce l’istantaneità di altri social media più giovanili come Instagram e Snapchat.
Nell’era dell’e-commerce, i social cominciano ad essere utilizzati anche per gli acquisti. È quello che ha fatto ultimamente Instagram, la piattaforma più utilizzata dai giovani che ha integrato questa funzione nella sua app. Instagram viene utilizzato dai giovani soprattutto controllare ciò che fanno gli altri (amici e non), flirtare con persone (conosciute e sconosciute), avere notizie di attualità dal mondo e seguire personaggi famosi relativi alla propria passione.
La Generazione Z è nata e cresciuta in un periodo di crisi, di forte instabilità dal punto di vista sociale, economico, politico, tecnologico ed è per questo che loro sono più temprati, pragmatici, sempre alla ricerca di ambizioni concrete, di un futuro già pianificato e sono meno auto-indulgenti. I giovani appartenenti a questa generazione non pensano vi sia una distinzione tra vita offline e online e perciò tendono ad essere un’unica persona in entrambi i casi. Sono molto più interessati ai contenuti che vengono pubblicati e tendono invece a pubblicare meno, non hanno bisogno di un prodotto ma hanno bisogno di qualcosa che abbia un valore aggiunto unico. L’acquisto deve quindi far vivere una vera e propria esperienza. Anche per questo motivo si allontanano sempre più dalle aziende e si avvicinano ad amici e conoscenti o a personaggi famosi (influencer usando un termine più adatto) che sentono più affidabili. Secondo la Global Web Index, la Generazione Z si rapporta meno con i brand (solo 1 persona su 5 ha visitato la pagina di un social network di un brand, mentre con i Millennials il numero era di 1 su 4). Altre statistiche interessanti riguardano la relazione con i brand e confermano il trend di seguirli sempre meno sui social (diminuiscono le condivisioni dei post, le domande e i click sui post sponsorizzati da essi). E, mentre le altre generazioni guardavano solitamente ad influencer con età maggiore e quindi con più esperienza, ora i giovani guardano ad influencer che hanno la loro stessa età per motivarsi ancora di più a riguardo delle loro capacità.
Quindi si è sempre alla ricerca di un confronto con qualcuno, ed è anche per questo che vi è un boom di recensioni scritte in rete. I giovani vogliono condividere le proprie opinioni e ricercano feedback a riguardo di un acquisto, soprattutto se si tratta di qualcosa di costoso.
Le principali spese della Generazione Z riguardano abbigliamento, estetica, hobby, divertimento, cellulari, trasporti, videogiochi, app, giochi, riviste e cibo. In particolare, nell’ambito degli acquisti nel settore food sono molto più sensibili ad un cibo salutare piuttosto che “junk” e aumentano la frequenza di acquisto dei prodotti, rimanendo quindi poco attratti dalle varie offerte o scontistiche.
Secondo Brand News,un terzo della giornata dei Centennial italiani è passata davanti a uno schermo e le media del tempo passato sale man mano che si passa da un’età minore a una maggiore, visto che lo smartphone è utilizzato dai i più piccoli per giocare e dai più grandi per interazioni sociali o lavoro.
Nonostante la TV spesso sia considerata un media poco legato ai più giovani, da varie ricerche è emerso come sia ancora molto utilizzato (soltanto il 4,5% dei Centennial non guarda la TV), in un modo differente visto che spesso si fa uso dello smartphone (attività di scrolling) mentre si ha l’occhio sulla televisione diventando quindi multitasking. I brand perciò devo creare contenuti che catturino l’attenzione dell’utente nei primi istanti. La soglia di attenzione dei giovani appartenenti a questa generazione è di soli 8 secondi, poiché nella loro breve vita, sono sempre stati bombardati da messaggi pubblicitari e si sono adattati a compiere una valutazione veloce sulla qualità dell’informazione ricevuta. Alla Tv si aggiungono le piattaforme di streaming (ad esempio Netflix e Spotify) che sono sempre più utilizzate da giovani e non. L’utilizzo cambia a seconda della Generazione, la Z preferisce vederlo come un momento di condivisione con gli amici mentre la Generazione Y lo vede come un momento privato. Questo è dovuto anche al fatto che la Generazione Z utilizza una media di 5 dispositivi (erano solo 3 per i Millennials): smartphone, desktop, notebook, Tv e tablet. Di conseguenza, per comunicare ai Centennial, bisogna comunicare bene a livello visuale, andare dritti al punto di ciò che si vuole comunicare, stimolare curiosità, dare la possibilità di personalizzare i prodotti.
Questa generazione, preferisce l’acquisto nei negozi fisici ed è per questa ragione che molti centri commerciali potranno salvarsi dalla concorrenza agguerrita dei grandi e-commerce come, ad esempio, Amazon. Questa generazione è quella che più di ogni altra passata si sente vicina al centro commerciale. Il 95% addirittura ne ha visitato uno mentre le percentuali per le altre generazioni si abbassano al 75% (Millennial) e 55% (Generazione X). Inoltre, la motivazione per cui si preferisce lo store fisico a quello online è relativa al concetto di esperienza. Sempre più store fisici hanno aree dedicate allo sport, all’ascolto e musica e profumi rendono l’acquisto ancora più unico.
La Generazione Z, continua ad acquistare prodotti in store in relazione al settore beauty, questo per vivere l’esperienza di see/touch/smell per un prodotto di bellezza e in particolare, il fondotinta è il prodotto meno acquistato online. Tuttavia nel processo di acquisto di questi prodotti, Internet ha ancora una grande importanza perchè i giovani si informano utilizzando questo mezzo, soprattutto guardando se il brand pone attenzione al tema della sostenibilità, topic di grande importanza per la Generazione Z che vuole sempre di più avere oggetti “green” ed è attenta a non sprecare.
Inoltre, i consumatori di questa generazione sono infedeli rispetto ai brand (soltanto il 5% dei consumatori acquista lo stesso brand, rispetto al 25% dei Millennials). Per catturare la loro attenzione, i brand sono quasi costretti ad effettuare alcune attività. In primis, cercano di dare più possibilità di testare prodotti, creare esperienze uniche nello store, raccontarle sui social assieme ad altre caratteristiche del prodotto che possono colpire questo segmento.
Altro fattore di grande importanza è l’utilizzo degli smartphone all’interno degli store visto che l’80% dei Centennial afferma di utilizzarlo, per questo lo store deve integrare l’uso degli smartphone nel punto vendita e pubblicizzare sui social i propri prodotti in modo da raggiungere queste persone. Facendo tutto questo, si avrà un grande cambiamento nel mondo della grande distribuzione che è esaltata e intimorita da questa Generazione Z, impaziente e ansiosa al tempo stesso.
La sfida per le aziende è lanciata, ora bisognerà vedere come esse riusciranno a rispondere ad un pubblico sempre più esigente.
Bio: Daniele Sforza.
Nato a Bari nel 1995, amo tutto quello che riguarda lo sport, in particolare calcio e tennis, e il marketing e la comunicazione digitale. Laureato in Marketing e Comunicazione a Bari, da quest’anno sono uno studente del corso di Web Marketing e Digital Communication allo IUSVE di Mestre per continuare il mio percorso e scoprire le mille sfaccettature del mondo del web.
Bibliografia:
https://spinlab.it/articolo/generazione-z-millennials-social
https://news.clal.it/it/generazione-z-e-nuovi-stili-di-acquisto/
https://www.elle.com/it/bellezza-beauty/a27190159/shopping-online-generazione-z/
Dimenticate i Millennial, a fare la rivoluzione dei consumi sarà la Generazione Z
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