- Introduzione
- Lavorare Ovunque
- La tribù dei nomadi digitali
- I nuovi lavori digitali
- Quello che è mio, è tuo
- Conclusione
- Fonti
- Autore
INTRODUZIONE
Unendo le parole “Nomadismo” e “digitale”, ci viene suggerita l’idea di ciò che sarà discusso ed approfondito nel seguente articolo. “Nomade” è una persona che si sposta in qualunque parte del mondo, senza una fissa dimora, come rivela la parola stessa mediante la sua etimologia. Con l’aggettivo “digitale” invece, si identifica una caratteristica aggiuntiva, che corrisponde, cioè, alla possibilità di sussistenza economica, un modo, quindi, per vivere e lavorare solamente avendo a disposizione un dispositivo elettronico, come un computer portatile, ed una connessione ad Internet.
Tutto ciò comporta un radicale cambio di prospettiva della propria vita, ed una concezione del lavoro molto diversa da quella culturalmente legata alla nostra società.
Conseguenza del nomadismo digitale è stato un notevole cambio di prospettiva della vita che le persone avevano fino a qualche decennio fa sperimentato. Durante la fine del ventesimo secolo la società occidentale ha spesso perseguito la ricerca della stabilità, dal punto di vista lavorativo, mentre nel ventunesimo secolo anche a causa dello sviluppo delle nuove tecnologie, delle migrazioni di massa, e della disoccupazione il mondo occidentale è diventato un luogo più “liquido” i cui confini e barriere appaiono sempre più permeabili.
E’ proprio quell’ instabilità che porterà i nomadi digitali a dimostrare come un’esistenza senza punti fissi, quali il lavoro a tempo indeterminato alla stessa azienda fino alla pensione possa comunque rendere la vita piena di soddisfazioni e di traguardi raggiunti.
Tutto questo grazie al desiderio e alla capacità di spostarsi in diversi luoghi del mondo, ed avere una propria filosofia di vita che impieghi sacrifici e capacità di adattamento al mondo digitale.
LAVORARE OVUNQUE
Il nomadismo digitale non è solamente uno stile di vita caratterizzato dal viaggio, ma è una vera e propria filosofia di vita quotidiana che ha come obiettivo finale quello di gestire autonomamente il proprio tempo e il lavoro ovunque ci si trovi. E’ soprattutto la rivoluzione digitale ad essere determinante in questo caso, con un cambio nell’esistenza delle persone.
Dalla nascita del world wide web nel 1991 al primo browser Mosaic nel 1993, il potenziamento della connettività internet è in rapida ascesa; da un lato quindi abbiamo il consolidamento di strumenti tecnologici quali, computer, smartphone e tablet e dall’altro la rete internet. È proprio quando pensiamo a quest’ultima che vengono in mente le enormi potenzialità ad essa intrinseche: avere tutto a portata di click, in un contesto non lineare. Basta pensare al concetto di Hyperlink, in italiano “elemento ipertestuale”, per dimostrare come le informazioni che ci vengono date dal web non seguano una strada ben prestabilita ma abbiano molteplici possibilità di essere reperite in un contesto sempre più capillare quale la rete.
Nel corso degli anni ci sono state diverse rivoluzioni e innovazioni in ambito tecnologico e digitale, che ci hanno permesso di rompere la barriera spazio-temporale e di conseguenza comunicare con persone da tutto il mondo. Fanno parte di queste rivoluzioni Steve Jobs ed Apple che hanno innovato ed innovano sempre di più la tecnologia e conseguentemente le nostre vite grazie al personal computer e agli smartphone, Bill Gates e Windows che sono stati in grado di portare il computer a casa di milioni di persone, fino ad arrivare a Google, che rende le ricerche veloci, ed infine tutto il panorama delle “Open Source” o software libero, che offre una qualità importante a livello di programmazione e creazione degli stessi programmi.
Infine, parliamo anche di software che hanno cambiato radicalmente il nostro modo di rimanere in contatto con amici e parenti in qualsiasi parte del mondo, come Skype, programma acquistato da Microsoft nel 2011 che fa uso della rete per il suo utilizzo, andando ad abbattere i costi delle chiamate nazionali ed internazionali.
Il mondo inizia a diventare piccolo da un punto di vista professionale: le classiche riunioni aziendali sono sostituite da una videochiamata di gruppo tramite Skype, Google Meet, Team Viewer, Google Hangouts, piattaforme che si aggiornano costantemente, andando a integrare quelle funzionalità che permettono una migliore qualità della riunione quali la condivisione dello schermo, la possibilità di fare dei sondaggi, l’invio di foto, video e documenti…
Indubbiamente il digitale ha mutato drasticamente il nostro modo di relazionarci, di lavorare, di divertirci, e in questi anni di innovazioni tecnologiche possiamo osservare come in un certo senso sia stato in grado di stravolgere il nostro mondo, di cambiare anche noi e le nostre abitudini. È proprio grazie a queste rivoluzioni che oggi possiamo parlare di nuovi stili di vita e nuove possibilità, come quella di poter lavorare ovunque.
LA TRIBU’ DEI NOMADI DIGITALI
La società arcaica formata da antiche tribù nomadi, ci racconta di popoli che cambiavano continuamente la propria dimora in un rapporto di collaborazione con la natura circostante e con la vita della comunità. Mentre la società moderna in cui viviamo oggi è fatta di frenesia e continui cambiamenti che ci costringono a seguire dei percorsi tracciati per noi piuttosto che esplorare, si tratta di una società capitalistica, che porta le persone a dare più valore agli oggetti rispetto alle esperienze. Con il nomadismo digitale, c’è un ritorno allo stile di vita simile al modello della società arcaica, basato sugli spostamenti continui, sul rapporto con la natura e basato sul vivere nel momento presente.
Quindi, che ruolo gioca il nomadismo digitale nella società di oggi?
Il concetto di “lavoro da remoto” a volte viene frainteso; il nomadismo digitale infatti è molto più complesso di quello che si pensa, è uno stile di vita capace di stravolgere gli equilibri socioeconomici e culturali. Se infatti pensiamo che basti solamente avere una buona connessione ad Internet per lavorare ovunque, quello che forse in molti sottovalutano è l’aspetto sociale che il lavoro gioca nella vita degli individui. Una delle più grandi mancanze dei nomadi digitali infatti, è il sentirsi parte di una vera comunità di supporto, o di una tribù appunto, capace di rispondere ad uno dei più basilari istinti dell’essere umano, quale il bisogno di socialità. Per questo, la caratteristica principale di una tribù digitale è la possibilità per ciascun nomade di esplorare, seguendo la propria strada, in un ambiente inclusivo, in cui poter crescere grazie ad un’esposizione continua con il nuovo e diverso.
Possiamo dire inoltre che il nomadismo digitale sia una forma di vita più sostenibile: il viaggio infatti crea distanza fisica dalla propria realtà, permettendo di allargare lo sguardo sulla nostra vita, e consentendo di apprezzare anche le cose più semplici, facendoci capire che alla fine si vive bene anche con poco. Nel mettere la nostra vita in un bagaglio, siamo capaci di riscoprire le cose più importanti e ci alleggeriamo di situazioni, emozioni e oggetti che ci ancorano alla nostra vita di tutti i giorni, lasciando spazio a nuove versioni di noi ancora inesplorate e riabilitando il nostro rapporto con la natura. Infine, cambiare lo spazio di lavoro e di vita è utile per far emergere la capacità creativa di ciascuno di noi. Spesso infatti, ci dimentichiamo di come sia possibile, cambiando la nostra prospettiva, dare vita alla nostra creatività che spesso è capace di uscire solo grazie a nuovi sguardi sull’ordinario e da nuove opinioni che formiamo nel confrontarci con la comunità.
I NUOVI LAVORI DIGITALI
A partire dagli anni ‘90, con la diffusione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, si sono verificati grandi cambiamenti sociali, politici, economici e culturali; questi hanno portato alla nascita di una nuova società, la società delle reti o network society.
In questa nuova società, si è delineata una forte esigenza di creare nuove opportunità̀ lavorative che operano strettamente a contatto con la rete, siti internet, blog e la creazione sempre maggiore di nuove infrastrutture digitali. La tecnologia è diventata quello strumento che ha avuto la capacità di trasformare strutture e organizzazioni; la rete è diventata al tempo stesso un luogo e un mezzo di comunicazione, inoltre è diventata sostanzialmente la forma organizzativa che caratterizza la società contemporanea. L’informazione in questo caso, gioca un ruolo chiave, poiché alimenta i modelli a rete e si pone come elemento di rottura con il passato.
Lentamente quindi, è nata una nuova necessità, quella di costruire nuove forme sociali, incentrate su passioni e interessi specifici, piuttosto che su legami territoriali.
Tutto questo richiede determinate competenze, un continuo rinnovamento professionale ed adattabilità̀ a nuove mentalità̀ di vivere il lavoro.
Tecnicamente tutto ciò che può essere svolto davanti ad un computer è allo stesso tempo un potenziale lavoro eseguibile in remoto e quindi adatto ai/alle Nomadi digitali: le nuove competenze non appartengono solamente a coloro che hanno una vera conoscenza tecnica della materia informatica, ma è possibile intraprendere una carriera digitale anche a chi apparentemente non ha competenze approfondite nell’uso del computer o i nuovi device con l’attività̀ che svolge.
Proprio per venire incontro a tutte queste aperture nascono delle piattaforme digitali che permettono a chiunque di avviare, ad esempio, una serie di video o tutorial in qualsiasi campo consentendo di “digitalizzare” ambiti fino ad ora legati alla manualità̀ e lontani dall’informatica.
Basti pensare a siti come Udemy o Teachble che offrono la possibilità̀ a chiunque di intraprendere, monetizzare e creare corsi degli argomenti dei più̀ disparati come: cucina, Yoga per ogni livello, Art therapy, lezioni per imparare a suonare, cantare, disegnare e fotografare, solo per citare quelli più gettonati ed originali. Questo apre le porte della digitalizzazione ai lavori considerati prettamente manuali.
Inoltre, uno dei concetti principali da associare al mondo del nomadismo digitale è proprio quello di freelance: il freelance è una persona che svolge liberamente ed in modo indipendente la propria attività professionale e in genere è un termine usato per indicare i liberi professionisti che però si occupano di professioni più moderne: grafici, copywriter, promotori finanziari e agenti assicurativi sono classici esempi di freelance.
In questi ultimi anni sono diventate importanti e conosciute nuove piattaforme online per la vendita delle proprie competenze professionali, ad esempio siti come upwork.com o freelancer.com offrono ai/alle liberi/ e professionisti/e la possibilità̀ di iscriversi e mettere in luce le proprie qualità̀ per attirare eventuali clienti. Le aziende, a loro volta, possono inserire le proprie richieste ed entrare in contatto con eventuali interessati/e per una collaborazione professionale, una sorta di “agenzie interinali 2.0” dove viene utilizzata la rete come intermediaria abbattendo così le distanze.
QUELLO CHE È MIO, È TUO
Se i/le Nomadi digitali hanno come caratteristica quella del sentirsi liberi/e di viaggiare, ci si trova nella condizione in cui le relazioni che intraprendono soprattutto a livello professionale ma anche nel lato personale avvengano nella maggior parte dei casi in maniera digitale, tramite software di comunicazione, messaggi, chat e piattaforme social.
Nascono quindi delle opportunità̀ che possono coprire questa mancanza, rendendo più “reale” la quotidianità̀ come la condivisione del proprio spazio di lavoro e di vita: i Co-working per poter lavorare e i Co-living per soggiornare.
Entrambe le situazioni permettono di avere accesso ai luoghi di soggiorno con costi ridotti grazie alla condivisione del costo e la convivenza con altre persone.
Questo modello economico collaborativo è detto sharing economy o economia del dono, ed è un modo con cui le persone “condividono” beni come per esempio la propria auto, casa o tempo personale con altri soggetti. La sharing economy è una nuova modalità di mercato in cui le relazioni sono basate su meccanismi di fiducia e reputazione, grazie alla rete e ad internet infatti, le transazioni che avvengono sul mercato tradizionale vengono semplificate, offrendo ai consumatori vantaggi in termini di prezzo e di accesso ai beni e servizi desiderati.
Si è notato come nel mondo del nuovo e moderno Nomadismo la tecnologia sia un grosso supporto alla vita di tutti i giorni, pure in questi casi non è da meno: la divisione dei luoghi di lavoro e di vita è resa molto più̀ semplice grazie a delle piattaforme digitali come AirBnb, diventata una delle realtà̀ più̀ utilizzate da chi alloggia sia nel breve ma anche nel medio e lungo termine, facendo diventare questa azienda fondata nel 2007 un vero punto di riferimento del Co-living e delle vacanze, grazie alla possibilità̀ di soggiornare in case, appartamenti o stanze a costi decisamente ridotti. Il potenziale di Airbnb sta nel fatto che chiunque possieda un alloggio libero può̀ diventare un/una Host iscrivendosi al sito ed ospitare persone da tutto il mondo.
Nel Co-working le possibilità̀ non sono certo da meno, infatti molti spazi di coworking somigliano ad un lounge o a un caffè piuttosto che ad un ufficio. Questo spazio di lavoro fa parte di un nuovo stile lavorativo che coinvolge la condivisione di un ambiente di lavoro e di risorse, tra professionisti che fanno lavori diversi con approccio collaborativo, Co-working infatti significa letteralmente “lavoro condiviso”.
Solitamente gli utenti che vogliono utilizzare questi spazi pagano per avere la propria postazione privata e poi possono usare l’area comune per conoscere e interagire con altre persone. Una caratteristica interessante è quella della possibilità̀ di accedere agli spazi di coworking 24 ore su 24, infatti quasi nessuno utilizza i tradizionali orari da ufficio, questo è dovuto dal fatto che molto spesso gli uffici per i quali i nomadi digitali lavorano si trovano dall’altra parte del mondo e di conseguenza si cerca di seguire il proprio fuso orario.
CONCLUSIONE
Il presente articolo ha cercato di dare una panoramica sul mondo del Nomadismo digitale, ma anche di tutto ciò che ruota attorno al lavoro da remoto, ovvero tutte quelle attività̀ professionali che permettono di essere svolte senza essere fisicamente presenti sul posto di lavoro, con tutte le caratteristiche che lo identificano.
Abbiamo osservato come i nomadi digitali attraversino questo periodo storico con il loro tempo, le loro modalità̀ e caratteristiche che vanno oltre al marketing sfrenato e le mode veloci, creandosi una vita “fatta su misura”, non facendosi inglobare dalla tecnologia stessa ma prendendo ciò̀ che a loro serve per poter potenziare il loro lato lavorativo e mantenerne uno prettamente “offline” che permette loro di godere appieno del posto in cui risiedono stabilmente o temporaneamente.
Abbiamo analizzato come da un lato anche i nomadi digitali abbiano bisogno di creare legami e costruire delle comunità per sentirsi all’interno di un gruppo, e come questo sia possibile grazie a spazi in comune che permettono a queste persone di incontrarsi, lavorare e vivere insieme.
L’Italia è uno dei paesi che nell’ultimo periodo si sta mobilitando per creare spazi per nomadi digitali e un visto fatto apposta per loro, e questo ci porta a comprendere che il mondo dei nomadi digitali e il lavoro da remoto sono, e saranno, tra i trend più importanti del prossimo decennio, nuovi stili di vita per abbattere le frontiere del lavoro tradizionale.
FONTI
Nomadismo digitale. La nuova frontiera del futuro?: nomadismo-digitale-la-nuova-frontiera-del-futuro
Nuove forme di lavoro: il coworking: http://service.istud.it/up_media/pwmaster13/tesina_coworking.pd
Teorie e pratiche del web – Andrea Miconi
Storia di Internet e il futuro digitale – Johnny Ryan
AUTORE
Ciao! Mi chiamo Susanna Botter, ho 23 anni e sono laureata in Lingue e Relazioni Internazionali all’Università Ca’Foscari di Venezia, e sono ora studentessa magistrale all’università IUSVE del corso di laurea di Web Marketing e Digital Communication.
Ho una grande passione per le lingue, per la comunicazione digitale, il mondo del marketing e quello dei viaggi.