Tali spiegazioni però non chiariscono quali siano le ragioni che promuovano la diffusione di una rete né tanto meno quali le leggi che regolino lo spazio interno a essa.
Recentemente il genio matematico australiano Duncan J. Watts (2003), oggi consulente di Yahoo Research, riprendendo e dimostrando per via algebrica l’esattezza delle intuizioni di M. Granovetter (1973) e ancor prima di S. Milgram (1967), ha riportato all’attenzione dei più la Teoria dei sei gradi di separazione, Six degrees of separation theory (anche conosciuta come The Small World theory). Secondo cui
ciascun individuo nel mondo è collegato a qualunque altro attraverso pochi passaggi tra nodi stretti da legami personali, tale coefficiente prende anche il nome di lunghezza media del legame, o average path length, ed è per l’appunto il numero medio di passaggi richiesti prima che l’innovazione raggiunga ogni elemento del sistema.
Nel suo libro purtroppo non tradotto in italiano Six Digrees: the science of a connected age, Watts si chiede:
Could firewalls, in a sense, be inserted in networks, in much the same way that they are placed in buildings to contain a blaze?
Per maggiori dettagli circa la dimostrazione matematica si veda invece: D. Watts, S. Dodds, M. Newman (2002), Identity and Search in Social Networks, in Science, Vol. 296, pp. 1302-1305.
Sommario
Six degrees of separation theory
In altre parole, ciascuno di noi ha la possibilità di conoscere, interagire con chiunque altro sia questo il Presidente Obama o Berlusconi attraverso l’amico dell’amico dell’amico dell’amico dell’amico dell’amico.
Per dimostrare la teoria furono inviate delle buste a persone selezionate arbitrariamente in Ohama, Nebraska e Wichita chiedendo di recapitare tale busta a un destinatario specifico (un abitante di Boston, Massachusetts) grazie alla propria rete personale di conoscenze e contatti.
Delle 296 buste inizialmente spedite soltanto 64 arrivarono al destinatario finale.
Tale primo esperimento fu poi ripetuto a diverse scale di ampiezza online e offline. La teoria già di per sé rimarchevole comporta alcune interessanti conseguenze:
- essendo l’architettura dello spazio sociale organizzata attorno a una rete ordinata di relazioni durevoli nel tempo, è possibile identificare, processare e analizzare tali pattern d’informazione così come guardando la mappa stradale di una nuova città identifichiamo le principali arterie di comunicazione;
- la maggior parte degli attori è collegata al resto della rete attraverso un numero limitato (5.5/6) di frequenti relazioni di breve distanza che identificano famiglie o agglomerati di nodi disposti a nube tecnicamente chiamati cluster o clique. Tale coefficiente indica la probabilità che un nodo sia connesso ad altri e quindi che un luogo della rete sia connesso tra le sue parti, in altre parole, ci chiarisce l’intimità del luogo dove tutti conoscono tutti gli altri. Un continuo viene dunque stabilito tra una rete ordinata o griglia (Small World Network) che è insieme ordine e disordine e rappresenta la migliore descrizione delle reti presenti in realtà e una rete casuale di relazioni.;
- in quanto costantemente e regolarmente in interazione con altri, è possibile mappare e collocare spazialmente ogni nodo con un certo di precisione. Ogni nodo è ipso facto ri-cercabile, searchable all’interno del proprio network;
- l’unicità e la conseguente possibilità d’identificare ogni attore è data dalla posizione relativa ricoperta nel sistema, l’attore è in quanto posto in relazione con altri, in quanto mezzo attraverso il quale una data informazione transita o viene immagazzinata nella rete.
Pertanto ogni nodo possiede le proprietà di essere un medium che trattiene, incorpora, assume in sé un dato d’informazione, embodied meaning o nei termini di Polanyi (1957) di Granovetter (1973; 1985).
Circolazione, innovazione e Threshold Model
La circolazione di informazioni e l’innovazione di un certo sistema a rete dipende dalla disposizione spaziale degli attori e dal grado di fedeltà e credibilità delle relazioni.
Differentemente dalla diffusione di un virus biologico, i casi studiati da Watts sono il contagio di HIV ed Ebola, la diffusione di un innovazione in una rete sociale segue il modello della dinamica a cascata, Threshold Model.
Rispetto alla diffusione di un virus biologico, quella di un virus informatico in quanto trasmissibile attraverso una rete li relazioni sociali è:
- relativa, ovvero largamente indipendente dal numero assoluto d’individui,
- e segue una dinamica a cascata nella quale la ripetizione e la posizione degli attori giocano un ruolo cruciale.
The spread of ideas, therefore, unlike the spread of disease, requires a trade-off between cohesion within groups and connectivity across them
Perhaps the most striking property of the cascade model is that initial conditions that are indistinguishable before the fact can have dramatically different outcomes depending on the structure of the network
D. Watts, 2003
Perché la diffusione abbia successo, essa deve necessariamente potersi muovere liberamente da un cluster all’altro e per questo deve colpire l’elemento ponte, bridge o long tail, che pone in relazione i due gruppi di nodi. Nel 1973, Granovetter scrisse:
(…) no strong tie is a bridge. (…) All bridge are weak ties
Granovetter, M. 1973
Il fumettista italiano Matteo Farinella ha riassunto efficacemente il tutto in un comic di qui segnaliamo alcune vignette:
Early adopter – chi pensa fuori dagli schemi
Early adopter o innovator è un individuo facilmente influenzabile e disposto a mettere in questione le proprie convinzioni, caratterizzato socialmente da molti ma deboli legami di lunga distanza, weak ties o low threshold che superano la limitatezza dei diversi gruppi e pongono questi ultimi in relazione (K. McKenna, 2005).
Ad esempio, un ragazzo che voglia promuovere il proprio album auto-prodotto o questo sito avrà maggiori possibilità di successo se riesce a contattare e far adottare il proprio genere musicale tra gli studenti della sua scuola che interagiscono con altri gruppi: studenti di altri istituti o classi, giovani di un altra città (perché in quanto pendolari tendono a spostarsi con una maggior frequenza) o di una diversa estrazione (gruppi parrocchiali, di scout, sportivi, ricreativi).
Diffusione. Prevedibilità e modelli
Conquistare attori con tali caratteristiche significa aver la possibilità di diffondere a cascata la propria innovazione partendo da un numero limitato d’individui socialmente ai margini del gruppo, social butterfly, geek, outsider e outliner ma con un alto gradiente di legami-ponte verso l’esterno.
Recentemente, blog, social network e liste di posta elettronica hanno mostrato come, attraverso i deboli legami tipici delle relazioni sociali nell’infosfera (K. N. Hampton, 2004, D. Cardon & F. Granjon, 2005), sia possibile trasmettere un’informazione in pochi momenti da un luogo all’altro del pianeta sfruttando la propria rete globale di conoscenze con più efficacia rispetto ai legami forti ma locali: famiglia, rete di amici, colleghi di lavoro, di studio e vicini di casa.
Avviato il processo, la diffusione riscuote successo quando all’adozione dei primi utenti segue a catena un’adesione più ampia generata dall’esternalità della rete stessa nota come network effect.
Il flusso iniziale è trasformato in un “cascata” di informazione e può venir paragonato al cambiamento di fase che avviene tra ghiaccio e acqua o alla reazione atomica a catena.
Tipping point & global information cascade
Far salire la temperatura fino a completare la reazione di scioglimento richiede un certo lavoro per un tempo t ma una volta avviato, il processo si auto-genera e sostiene. In tale momento la diffusione dell’innovazione raggiunge il punto di massa critica avviando un global information cascade.
Nella terminologia sociologica di Rogers, 2003 un multiprocess, definito come “diffusion or spread of information similar to epidemy”. Più in generale ciò che per Watts è un attore (o gruppo di) nella rete, per Rogers è un individuo (o gruppo di) nella società.
Continua Watts:
The problem of determining whether or not successful cascades can occur in a system, therefore, reduces to one of showing that a percolating vulnerable cluster does or does not exist
Percolating vulnerable cluster (PVC)
Il gruppo dal quale questa è stata immessa nella rete assume quindi il nome di percolating vulnerable cluster (PVC), un luogo vulnerabile in quanto predisposto per natura a cambiamenti di opinione. Anticipando i tempi, Granovetter sostiene:
Individuals with many weak ties are, by my arguments, best place to diffuse such a difficult innovation, since some of those ties will be local bridges.
e poco più avanti,
Thus weaker interracial ties can be seen to be more effective in bridging social distance.
Essi rappresentano il luogo ideale per pubblicizzare la canzone della propria band studentesca, l’ultimo tra i profumi di una nota etichetta, una novità politica di difficile accettazione come l’invio di truppe in guerra, l’aumento della pressione fiscale o il taglio dei finanziamenti ai ministeri “caldi” della salute e dell’istruzione.
Nelle parole di Watts, il seed da solo non è mai abbastanza, perché un seme diventi un fiore è necessario che l’ambiente in cui è collocato sia fertile, dev’esser posto nel giusto luogo.
Il settore marketing costruendo i propri spot attorno alla figura di calciatori, attori e protagonisti del mainstream si muove esattamente nel senso opposto puntando risorse e denaro sull’eccezionalità della singola figura e il suo posto privilegiato al centro della rete. Secondo SNT al contrario l’innovazione va cercata tra i giornalisti, sempre in viaggio e per necessità di lavoro in contatto con molte fonti diversificate, il CEO e il dirigente della grande industrie, legati da una relazione globale all’ombra e ai margini della sfera pubblica.
Dimostrare l’esistenza di tale luogo nelle spazio sociale significa affermare parallelamente che:
- ogni sistema è per e in sé vulnerabile ovvero soggetto a un ciclo infinito di crisi, de-attivazione, novità e cambiamento;
- è, almeno in via teorica, possibile ordinare, conoscere e studiare tale auto-contraddizione interna ad ogni rete;
- l’innovazione non è mai il risultato degli atti di un singolo individuo ma dipende dalle relazioni degli attori nella rete. In questo senso la voce dell’Opinion leader conta meno dell’Innovator o First Adopter.
Weak ties and links
Del resto:
Such linkage generates paradoxes: weak ties (…) are here seen as indispensable to individuals opportunities and to their integration into communities; strong ties, breeding local cohesion, lead to overall fragmentation. Paradoxes are a welcome antidote to theories which explain everything all too neatly.
Così come la diffusione non si attiva laddove non ci sono attivatori (high threshold), o dove il grado di connessione è troppo basso (lower boundary), questa non avviene nemmeno in presenza di un alto grado di connessioni (upper boundary) tipiche delle dinamiche del piccolo villaggio, della famiglia con solide tradizioni o degli individui pubblici immersi al centro della rete sociale.
They are locked into a kind of stasis, each node constraining the influence of any other and being constrained itself.
Cascades at the upper boundary of the cascade window are therefore even rarer and much larger than those at the lower boundary, resulting in a qualitative different kind of unpredictability.
Watts, D. 2003
Come si è visto il fenomeno della diffusione di informazioni non è stato ancora chiarito e al momento diverse teorie si contendono il primato della capacità di previsione.
Tali meccanismi, qualsivoglia regolati, sono al principio di una rete distribuita di intelligenza, anche chiamata intelligenza distributiva, ovvero un sistema in cui molti agenti individuali con limitata intelligenza e coscienza di dati sono capaci di attivarsi, condividendo energie e informazioni, per la soluzione di un fine comune al di là delle capacità dei singoli e nonostante rimangano spesso egoisticamente legati al proprio interesse e quindi quasi inconsci di tale condivisione.
Per esempio, nessuna formica sa da sole come costruire una colonia di formiche o nessun individuo può definirsi come l’inventore di Internet in quanto questo è la somma degli sforzi di una numerosa comunità di esseri umani.
Questo fenomeno, conosciuto con il nome di auto-organizzazione o emergenza, è proprietà tipica di sistemi complessi e non lineari ed è la dinamica tipica di una rete. La diffusione di sapere, la teoria del “memi”, la collaborazione e l’Assemblage theory (che discuteremo dettagliatamente più avanti) non sono che le conseguenze di questa proprietà dei sistemi dinamici.
L’immagine utilizzata è reperibile presso il sito PNAS Proceeding of the National Academy of Science of the United States of America questo l’indirizzo che raccoglie un breve articolo di D. Watts.