La sostenibilità ambientale rappresenta una delle priorità della nostra epoca. Per questo motivo, i governi e le organizzazioni stanno cercando delle soluzioni innovative per affrontare le sfide sociali, economiche e ambientali, utilizzando nuovi metodi e tecnologie. Una di quest’ultime può essere rappresentata dalla blockchain. Essa, soprattutto negli ultimi anni, sta emergendo come uno strumento potente per affrontare le sfide globali.
La blockchain, grazie alle sue caratteristiche, offre delle opportunità senza precedenti per migliorare la trasparenza, l’efficienza e la tracciabilità nelle pratiche sostenibili. Essa può infatti avere un ruolo importante nella pianificazione e gestione delle attuali sfide ambientali, dall’abbattimento delle fonti inquinanti, agli investimenti verdi, fino alla valorizzazione della Circular Economy.
Sommario
Blockchain: una breve introduzione
La blockchain, letteralmente “catena di blocchi”, sfrutta le caratteristiche di una rete informatica composta da nodi. Essa consente di gestire e aggiornare, in modo sicuro e univoco, un registro che contiene informazioni e dati, in modo condiviso, aperto e distribuito, senza la necessità di un’entità centrale di controllo e verifica. La prima applicazione di tale tecnologia è stata il protocollo Bitcoin e le criptovalute. Ma essa, per sua natura, può essere applicata a differenti settori che hanno necessità di disintermediazione e decentralizzazione.
Il suo funzionamento può essere semplificato considerando che le informazioni all’interno del sistema sono registrate in blocchi, ciascuno dei quali contiene un preciso gruppo di dati. Quando a questi ultimi si aggiunge un nuovo gruppo, essi vanno a formare un blocco aggiuntivo che si “concatena” a quello precedente.
Una rete blockchain può quindi tracciare ordini, pagamenti, produzione. I membri, che condividono una visione univoca del processo, possono vedere tutti i dettagli di una transazione end-to-end: un modo per generare maggiore fiducia e nuove opportunità in termini di efficienza.
La tecnologia blockchain garantisce quindi una maggiore sicurezza, grazia alla decentralizzazione. I dati sono infatti memorizzati in copie distribuite attraverso una rete peer-to-peer. Inoltre, quando vengono aggiunti alla catena dei nuovi blocchi, i computer ne devono convalidare la legittimità.
Nonostante la tecnologia blockchain sia stata sviluppata per la prima volta nel 2008, sono stati necessari diversi anni per far si che le imprese ne riconoscano l’utilità nel contesto della sostenibilità. Nonostante tale tecnologia sia ancora nella sua fase nascente, la ricerca si sta sviluppando rapidamente in diversi campi, rendendo fondamentale coglierne le implicazioni etiche.
Greenwashing: l’ecologismo di facciata
Negli ultimi anni, la consapevolezza da parte delle persone nei confronti dell’importanza della sostenibilità ambientale è cresciuta notevolmente. Di conseguenza, numerose aziende, desiderose di migliorare la loro immagine pubblica, hanno inserito nelle strategie il concetto di sostenibilità, promettendo azioni e politiche green. Talvolta però, tali iniziative si sono rivelate superficiali o fraudolente, minando così la fiducia dei consumatori. Questa tipologia di comportamento viene generalmente definito greenwashing. Quale termine può essere definito come una pratica ingannevole, usata come strategia di promozione dell’immagine aziendale, dove si dimostra un finto impegno verso la sostenibilità. Lo scopo ultimo è quello di raggiungere i consumatori attenti alle tematiche ambientali attraverso un “ecologismo di facciata”. Per far ciò, vengono promosse politiche ambientali, campagne o iniziative di responsabilità sociale non veritiere.
In questo contesto, l’utilizzo della tecnologia blockchain può rappresentare una possibile soluzione. Grazie alla sua natura intrinsecamente trasparente e sicura, può essere utilizzata per tracciare e verificare le azioni sostenibili di un’impresa. Il fine è quello di verificarne l’autenticità e correttezza. In tal senso, una delle sue principali applicazioni per contrastare il fenomeno del greenwashing è la tracciabilità della catena di fornitura.
Catena di fornitura e il caso Bolton
La blockchain è in grado di tenere traccia delle informazioni riguardanti le materie prime utilizzate da un’azienda in modo sicuro. Questo permette ai consumatori di verificare l’origine e il percorso di ogni componente del prodotto, fornendo una prova tangibile dell’impegno sostenibile dell’azienda. Il consumatore potrà quindi verificare in maniera trasparente la veridicità delle informazioni.
Inoltre, le agenzie di certificazione e le organizzazioni ambientali possono utilizzare la blockchain per emettere certificati di sostenibilità verificabili, i quali potranno essere inseriti all’interno della catena di blocchi.
Tali procedimenti sono stati applicati da Bolton che, in collaborazione con IBM, ha realizzato un’iniziativa utile a rendere maggiormente trasparente la filiera del tonno Rio Mare. I consumatori, inserendo nel sito web il codice presente sul packaging, possono accedere a numerose informazioni relative al prodotto, come ad esempio lo stabilimento produttivo, il metodo di pesca, l’area di provenienza e i processi di trasformazione.
Startup e greenwashing: la nascita di Genuine Way
Il numero delle startup che cercano di dare una soluzione ai problemi ambientali grazie alla tecnologia sono in costante aumento. Inoltre, sono sempre più numerosi anche i player interessati a finanziare o accelerare questa tipologia di progetti.
Le imprese stanno rivedendo il modo di operare considerando l’impatto ambientale delle proprie attività. Uno dei fattori a cui viene data maggiore importanza, soprattutto nel settore bancario e aziendale, è l’analisi del Carbon Data Scoring. Esso permette di fornire una panoramica precisa della Carbon Neutrality aziendale incrociando i dati aziendali con quelli dei clienti.
Genuine Way è una startup che ha come obiettivo quello di fornire una soluzione alla differenziazione tra la vera sostenibilità e le pratiche “sostenibili” puramente nominali.
Nonostante sia ancora presto per affermare che l’introduzione della blockchain riuscirà a dare una soluzione al problema del greenwashing, essa può essere considerata come uno strumento utile per contenere i rischi nella gestione della filiera di fornitura. Utilizzando la blockchain come tecnologia principale, Genuine Way, si rivolge alle PMI che vogliono analizzare e comunicare in modo più trasparente la propria sostenibilità ambientale e di filiera.
“La tecnologia è qui per aiutare da una parte il consumatore a fare scelte etiche e dall’altra l’azienda virtuosa a convertire il vantaggio competitivo che deriva dalle proprie scelte ambientali e sociali” spiega Gherardesca, co-founder e CEO. Genuine Way è così riuscita, in breve tempo, a presentarsi come il provider di riferimento per la tracciabilità verticale relativa alle tematiche ambientali e ha sviluppato un Ethical Catalogue in cui esporre le aziende analizzate. Un marketplace di prodotti sostenibili che unisce all’evidenza del brand i tratti distintivi di sostenibilità certificata.
Carbon credits e importanza della rete
La Blockchain è un potente strumento capace di migliorare significativamente la trasparenza, la responsabilità e la tracciabilità delle emissioni di gas serra. Questa tecnologia è in grado di sostenere le aziende nel fornire dati più accurati, affidabili, standardizzati e prontamente disponibili sulle proprie emissioni di CO2.
Il carbon credit è un certificato che permette ad un’organizzazione di compensare le proprie emissioni di anidride carbonica con progetti di sostenibilità ambientale che hanno l’obiettivo di assorbire i gas serra e le emissioni. Ogni credito di carbonio vale una tonnellata di CO2e. Esso rappresenta uno strumento finanziario utile a ridurre l’impatto ambientale e contribuire al contenimento del cambiamento climatico.
I vantaggi per le aziende sono numerosi e si traducono, ad esempio, in opportunità di differenziazione sul mercato, di miglioramento della propria brand image e posizionamento, rafforzando così il legame con gli stakeholder interni ed esterni. Inoltre, all’adozione dei carbon credits seguiranno anche benefici in termini ambientali ed economici.
La blockchain può quindi essere utilizzata al fine di monitorare e comunicare agli stakeholder il proprio impegno nella riduzione dell’impronta di carbonio lungo l’intera catena del valore, permettendo di verificare i dati in tempo reale.
Inoltre, la tecnologia blockchain può contribuire a trasformare gli sforzi individuali in un contributo in rete. Lo spirito della concorrenza e gli incentivi basati sul mercato creano una situazione in cui ogni player è spinto a migliorare di continuo. È infatti possibile monitorare costantemente il contributo che i competitor stanno offrendo in termini di sostenibilità e, di conseguenza, mettere in campo delle azioni al fine di ridurre la propria importa di carbonio.
Celo Clima Collective: la blockchain per combattere i cambiamenti climatici
Celo Climate Collective, nata nell’ottobre del 2011, è un’organizzazione che punta a contrastare gli effetti negativi del cambiamento climatico sfruttando le potenzialità della blockchain carbon-negative. L’organizzazione rappresenta un ecosistema che promuove le criptovalute come strumento di inclusione finanziaria. Inoltre, si impegna in un percorso attivo per bilanciare l’impronta ambientale delle attività attraverso un uso consapevole e innovativo di NFT e blockchain.
La proposta è quella di contribuire alla limitazione del cambiamento climatico tramite la Tokenizzazione delle foreste pluviali e altre risorse legate al carbonio. Lo scopo è quello di attivare stablecoin (criptovalute il cui valore è legato ad asset per mantenerne il valore) ancorati al capitale naturale su Celo.
L’organizzazione oggi però non si occupa solo di crediti di carbonio. Da qualche anno, ha annunciato il lancio di un nuovo social token in collaborazione con Bye Bye Plastic, la fondazione della dj BLOND:ISH che opera per rimuovere la plastica monouso nell’industria musicale, e con la piattaforma di token a responsabilità sociale Socialstack. Il nuovo eco-token si chiama $BYEBYE.
L’economia circolare deve ancora emergere come un gioco emozionante nella nostra vita quotidiana se vogliamo vincere la marea del cambiamento climatico. Con un token che premia le azioni ambientali, non stiamo solo gamificando, ma anche cambiando la cultura che ci porterà verso un un mondo senza plastica.
Il ruolo che può avere la blockchain nell’aiutare l’ambiente può andare ben oltre i crediti di carbonio. Nel futuro ci si aspetta un numero crescente di sistemi incentrati sulla sostenibilità, in cui attività come l’uso dell’acqua o la creazione di plastica, potrebbero essere monitorate. I governi e le autorità potrebbero così generare standard su quali livelli di impatto ambientale sono accettabili nei diversi settori e utilizzare la blockchain per monitorarli. Ciò non andrebbe solo a beneficio del pianeta, ma semplificherebbe anche i processi aziendali attraverso chiare aspettative per le emissioni.
Conclusioni
La tecnologia blockchain e il suo impatto sulla sostenibilità non può che suscitare riflessioni importanti. Essa offre nuove possibilità per affrontare il greenwashing e promuovere pratiche sostenibili autentiche. La trasparenza e l’immutabilità della blockchain consentono ai consumatori di verificare le azioni delle aziende, riducendo la diffusione di informazioni fuorvianti e aumentando la fiducia nel settore.
La blockchain offre soluzioni concrete per la misurazione e la gestione delle azioni aziendali in termini di sostenibilità. Questo può portare a un’immagine di marca migliore e incentivare una competizione sana tra le imprese per ridurre il proprio impatto ambientale.
Tale tecnologia sta creando un ambiente favorevole allo sviluppo di startup sostenibili, che utilizzano questa tecnologia per garantire trasparenza e tracciabilità nella filiera di produzione. Ciò favorisce un’evoluzione verso modelli di business più responsabili e promuove un consumo consapevole. L’utilizzo della blockchain nella lotta al cambiamento climatico si sta espandendo attraverso progetti innovativi. Queste iniziative creano nuove forme di coinvolgimento della comunità e consentono a tutti di partecipare attivamente alla sostenibilità ambientale.
La blockchain rappresenta un’opportunità senza precedenti per affrontare le sfide della sostenibilità ambientale. Tuttavia, è fondamentale che venga utilizzata in modo responsabile e consapevole, al fine di massimizzare benefici e garantire un futuro ecologicamente sostenibile.
Fonti
S. Sobrero, Verde anzi verdissimo, Egea, 2022.
https://climatecollective.org/
https://www.coindesk.com/consensus-magazine/2022/12/13/sustainable-blockchains/
https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0959652621003504
https://www.u2y.io/blog/blockchain-significato-e-legame-sostenibilita
https://n26.com/it-it/blog/blockchain-cos-e
Autore
Sono Sofia Muck, laureata in Advertising and Marketing presso lo IUSVE di Verona. Ho deciso di proseguire gli studi frequentando il corso magistrale in “Web marketing and Digital Communication” presso la stessa sede. Attualmente lavoro nel settore del turismo come Digital Marketing Specialist, ma in un futuro vorrei occuparmi delle attività di sviluppo sostenibile nelle destinazioni.
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