Le piattaforme digitali hanno rivoluzionato numerosi aspetti delle nostre vite, offrendo una vasta gamma di servizi e connettendo miliardi di persone in tutto il mondo. Ma, l’aumento dell’uso delle piattaforme digitali solleva molte preoccupazioni riguardo al loro impatto sulla sostenibilità ambientale e sociale. L’elevato utilizzo delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione, nonostante abbia portato delle migliorie dal punto di vista ambientale, ha con il tempo fatto emergere dei problemi. L’enorme diffusione dei prodotti digitali e i benefici ad essi associati hanno posto in secondo piano l’impatto inquinante derivante dalla produzione, dall’utilizzo e dallo smaltimento dei dispositivi stessi.

Le piattaforme digitali infatti richiedono una grande infrastruttura tecnologica, inclusi data center e server, che consumano notevoli quantità di energia. Alcune piattaforme stanno adottando misure per diventare più sostenibili dal punto di vista energetico, utilizzando energie rinnovabili e migliorando l’efficienza dei data center. Queste piattaforme possono favorire l’economia circolare e la condivisione delle risorse, riducendo gli sprechi e promuovendo l’efficienza. Ad esempio, le piattaforme di condivisione dei trasporti e alloggi ottimizzano l’utilizzo delle risorse, riducendo l’impatto ambientale complessivo. Inoltre, le piattaforme digitali hanno il potenziale per promuovere l’inclusione sociale e l’accesso alle risorse, come i servizi di micro finanza digitale che offrono accesso finanziario a individui precedentemente esclusi dal sistema bancario tradizionale. Diventa fondamentale quindi affrontare le questioni di privacy, sicurezza e accessibilità per garantire un impatto positivo per tutti. L’adozione delle piattaforme digitali inoltre può contribuire all’efficienza energetica e alla riduzione delle emissioni attraverso la digitalizzazione dei processi industriali e allo smart working. Tuttavia, è essenziale garantire un accesso equo alle tecnologie digitali per evitare di ampliare le disuguaglianze sociali.

Benefici associati alle tecnologie digitali

Le tecnologie digitali hanno apportato numerosi vantaggi e miglioramenti in vari settori, come il lavoro, la vita personale, la sfera sociale e l’ambiente. Nel contesto aziendale, l’introduzione di tecnologie come l’Intelligenza Artificiale, l’Internet of Things, la Blockchain e la Robotic Process Automation ha contribuito alla “globalizzazione 4.0”. L’Intelligenza Artificiale permette ai software di apprendere e rispondere agli eventi, mentre l’Internet of Things consente agli oggetti di interagire tramite connessione di rete. La tecnologia Blockchain garantisce l’integrità e la sicurezza delle informazioni nelle transazioni, e la Robotic Process Automation automatizza attività ripetitive migliorando la capacità di problem solving.

Dal punto di vista ambientale, le tecnologie digitali hanno contribuito a ridurre l’impatto inquinante. Ad esempio, negli uffici, ha ridotto l’utilizzo di carta stampata attraverso la digitalizzazione dei documenti e l’uso di dispositivi come computer e servizi cloud. Ciò ha generato benefici in termini di risparmio di risorse naturali, riduzione delle emissioni di CO2 e minor produzione di rifiuti inquinanti. Inoltre, l’uso di e-book e dispositivi mobili come e-reader ha ridotto l’impatto ambientale legato alla produzione di libri cartacei e alle emissioni di CO2 associate. Soprattutto durante il lockdown dovuto alla pandemia di COVID-19, lo smart working ha ridotto l’uso dei mezzi di trasporto, contribuendo a tagliare le emissioni di gas serra. La riduzione della mobilità giornaliera ha generato risparmi di carburante ed emissioni di CO2.

Complessivamente, l’adozione delle tecnologie digitali ha portato notevoli benefici in termini di efficienza, risparmio di risorse e riduzione dell’impatto ambientale. Nonostante ciò è importante continuare ad esplorare soluzioni e pratiche sostenibili per massimizzare gli effetti positivi delle tecnologie digitali e mitigare eventuali impatti negativi a lungo termine.

Impatto ambientale dei communication networks

L’impatto ambientale dei network di comunicazione è determinato principalmente dal consumo energetico di tre componenti: le reti degli operatori delle telecomunicazioni, le apparecchiature di rete negli uffici e le apparecchiature di accesso alla rete residenziale. I dati mostrano che il settore delle telecomunicazioni ha un’enorme impronta ambientale, rappresentando circa l’1% del consumo energetico globale nel 2007 e generando emissioni di CO2 equivalenti a quelle di 29 milioni di automobili.

Il consumo energetico delle reti degli operatori delle telecomunicazioni è significativo, con alcuni operatori come Verizon negli Stati Uniti e NTT in Giappone che consumano quantità considerevoli di energia. La diffusione dello streaming ha avuto un impatto significativo sull’ambiente: l’aumento dell’utilizzo di smartphone, tablet e servizi di streaming come Netflix e YouTube ha portato a un aumento del consumo energetico e delle emissioni di CO2. Uno studio del 2019 ha rivelato che le attività svolte tramite smartphone e computer inquinano più dell’intera industria aeronautica. Il consumo energetico associato al video streaming è in costante crescita, con quantità considerevoli di CO2 generate e un alto consumo di energia elettrica.

La pandemia da Covid-19 ha contribuito ulteriormente all’aumento del consumo di dati e servizi digitali dei privati, con un aumento significativo del traffico Internet e dello streaming video. Si prevede che la domanda di dati continuerà a crescere in modo esponenziale nei prossimi anni, con un impatto ambientale considerevole. 

In sintesi, l’impatto ambientale dei network di comunicazione, compreso lo streaming, è notevole a causa del consumo energetico e delle emissioni di CO2 associate. È necessario adottare misure per migliorare l’efficienza energetica e per ridurre l’impatto ambientale di tali servizi e infrastrutture.

Le piattaforme digitali cooperative

Le piattaforme digitali cooperative rappresentano un nuovo paradigma che si pone sul mercato come alternativa alle piattaforme estrattive capitalistiche. Queste piattaforme si basano sui principi cooperativi adottando una governance democratica, ridistribuendo i profitti tra i membri e lavorano contribuendo alla sostenibilità economica, sociale e ambientale dei territori in cui operano. Per poter assicurare la sostenibilità economica e la scalabilità di questo tipo di piattaforme manca però un modello che possa incidere in maniera attiva e operativa su queste componenti per garantire una crescita e una sostenibilità economica durature avendo però sempre un focus particolare sulla sostenibilità sociale. L’impatto sociale positivo delle piattaforme cooperative infatti, non risulta solo essere un obiettivo ma anche un vantaggio competitivo.

Il concetto di piattaforma cooperativa digitale mira a costruire un’economia ed un internet più inclusivi. Le cooperative offrono una soluzione fondamentale per affrontare questioni come il posto fisso, il salario minimo, la sicurezza e i sistemi previdenziali nella sharing economy. Contrariamente alle affermazioni che le cooperative siano obsolete, esse stanno crescendo globalmente e impiegano più persone delle multinazionali. Competere con le grandi aziende non è facile, si deve ridefinire l’infrastruttura economica con un approccio democratico per contrastare l’ineguaglianza economica. Il cooperativismo di piattaforma si basa sulla clonazione delle piattaforme esistenti, ma con una diversa forma di proprietà che aderisce ai valori democratici. Inoltre, promuove la solidarietà e ridefinisce concetti come innovazione ed efficacia, ponendo il benessere collettivo al centro anziché l’estrazione di profitti per pochi.

Per contrastare la disuguaglianza economica, non possiamo fare affidamento sulla benevolenza dei proprietari delle piattaforme, ma dobbiamo invece ridefinire insieme l’infrastruttura economica, ponendo al centro il principio democratico. Il concetto di cooperativismo di piattaforma si articola in tre punti fondamentali:

  1. La clonazione delle piattaforme esistenti, come Uber, TaskRabbit, Airbnb o UpWork, ma con un diverso modello di proprietà che aderisce ai valori democratici. L’obiettivo è superare il sistema inefficiente dell’economia della condivisione e dell’on-demand che crea un beneficio solamente a pochi individui. Ciò richiede un cambiamento strutturale nella proprietà delle piattaforme.
  2. Il cooperativismo di piattaforma mette in evidenza il ruolo della solidarietà, che è spesso assente in un’economia basata su una forza lavoro distribuita e anonima. Le piattaforme possono essere di proprietà e gestite da sindacati, città o varie forme di cooperative, che vanno dalle cooperative multi azioniste alle cooperative di piattaforma di proprietà dei lavoratori.
  3. La terza parte riguarda la ridefinizione dei concetti di innovazione ed efficacia nel contesto del cooperativismo di piattaforma. L’obiettivo è promuovere il benessere collettivo anziché l’estrazione di profitti per pochi. Vengono proposti dieci principi di cooperativismo di piattaforma che affrontano le sfide critiche dell’economia digitale attuale, poiché il capitalismo di piattaforma si dimostra inefficace nel proteggere le persone.

Alcuni esempi di queste piattaforme includono Fairmondo, una cooperativa tedesca che offre un negozio online decentralizzato come alternativa ad Amazon ed eBay. Fairmondo mira a diventare una vera alternativa nel settore dell’e-commerce, rimanendo fedele ai suoi valori di commercio equo e produzione etica. Esistono anche delle proposte di piattaforme cooperative di proprietà dei comuni, dove i cittadini potrebbero avere un negozio online di proprietà e controllato da coloro che affittano spazi ai viaggiatori.

Un’altra iniziativa interessante riguarda le piattaforme di proprietà dei produttori (prosumer), che mirano a contrastare le piattaforme monopolistiche come Facebook e Google. In questo caso, gli utenti diventano anche proprietari della piattaforma stessa. Ad esempio, Resonate2 è una piattaforma cooperativa di streaming musicale di Berlino, di proprietà degli utenti. Gli utenti possono ascoltare brani musicali e, man mano che li riproducono, diventano proprietari dei brani stessi. Questo modello di pagamento incrementale permette agli artisti di essere compensati in modo più equo rispetto ai tradizionali servizi di streaming.

Questi esempi dimostrano che le piattaforme cooperative digitali stanno iniziando a prendere forma, offrendo alternative più democratiche e sostenibili ai modelli dominanti. È importante sottolineare che queste iniziative sono ancora in fase emergente e devono affrontare sfide significative per raggiungere la loro piena potenzialità.

Conclusioni 

In conclusione, le piattaforme digitali hanno rivoluzionato molti aspetti della nostra vita, offrendo una vasta gamma di servizi e connettendo miliardi di persone in tutto il mondo. Tuttavia, il crescente utilizzo di queste piattaforme solleva preoccupazioni riguardo al loro impatto sulla sostenibilità ambientale e sociale.

Fortunatamente, alcune piattaforme stanno adottando misure per diventare più sostenibili dal punto di vista energetico, utilizzando energie rinnovabili e migliorando l’efficienza dei loro data center. Inoltre, le piattaforme di condivisione dei trasporti e alloggi ottimizzano l’utilizzo delle risorse, riducendo l’impatto ambientale complessivo.

Le tecnologie digitali hanno anche apportato numerosi vantaggi in termini di efficienza e risparmio di risorse. Ad esempio, la digitalizzazione dei documenti e l’utilizzo di e-book e dispositivi mobili ha ridotto l’impatto ambientale associato alla produzione della carta.

Complessivamente, l’adozione delle tecnologie digitali ha portato notevoli benefici in termini di efficienza, risparmio di risorse e riduzione dell’impatto ambientale. Diventa quindi fondamentale continuare a cercare soluzioni e pratiche sostenibili per massimizzare gli effetti positivi delle tecnologie digitali e mitigare eventuali impatti negativi a lungo termine. Inoltre, le piattaforme digitali cooperative rappresentano un’alternativa promettente ai modelli dominanti, poiché pongono l’accento sulla sostenibilità economica, sociale e ambientale, adottando principi cooperativi e una governance democratica. Queste iniziative stanno emergendo come alternative più democratiche e sostenibili, ma devono ancora affrontare sfide significative per raggiungere il loro pieno potenziale.

Sitografia

https://morethesis.unimore.it/theses/available/etd-03272021-212933/

https://thesis.unipd.it/bitstream/20.500.12608/22210/1/Parrella_Filippo.pdf

https://www.torrossa.com/en/resources/an/4985938

https://culturmedia.legacoop.coop/wp-content/uploads/2016/06/scholz-sintesi-2.pdf

https://change-makers.cloud/piattaforme-digitali-il-modello-cooperativo-come-alternativa-a-quello-estrattivo/

Biografia

Sono Alice Furlanetto e sono appassionata del mondo visivo in tutte le sue sfaccettature, dalla grafica, all’interior design fino alla moda. Fin da giovane, ho coltivato un interesse profondo per l’arte, che mi ha spinto a intraprendere un percorso triennale presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, specializzandomi in Arte e Linguaggi della Comunicazione. Per ampliare le mie competenze teoriche, ho scelto di proseguire il mio percorso universitario con una laurea magistrale in Web Marketing e Digital Communication, unendo così la mia passione per l’estetica al potere del digitale. Sono entusiasta di creare connessioni visive significative e di esplorare nuove forme di comunicazione.