Un aspetto fondamentale da comprendere riguardo all’e-commerce è che, una volta inserito nella nostra routine di acquisto, è difficile abbandonarlo per tornare ai metodi tradizionali. Il suo enorme successo, soprattutto nel nostro Paese, è stato influenzato in modo significativo dalla complicità degli ultimi due anni di crisi sanitaria. Durante questo periodo, l’acquisto online non solo si è rivelato il più sicuro, ma in alcuni casi anche l’unico modo possibile per fare acquisti.

Nonostante ciò, già prima della pandemia, l’e-commerce aveva raggiunto un fatturato di oltre 48 miliardi di euro in Italia nel 2019, contribuendo a un giro d’affari globale di quasi 3.000 miliardi di dollari. Sebbene l’Asia-Pacifico detenesse la leadership nell’e-commerce, con la Cina che dominava il mercato con un fatturato di 855 miliardi di dollari nel 2018, non vi è alcun dubbio che il suo trend di crescita sia altrettanto rapido anche in queste regioni. Basta osservare le nostre strade cittadine, che sono letteralmente invase dai furgoni delle consegne, per constatare questa tendenza.

Le ricerche però dimostrano che la sostenibilità sta guadagnando sempre più importanza nelle scelte di acquisto dei consumatori. Questo interesse si estende a diversi settori commerciali e a tutti i tipi di clientela; si accompagna inoltre all’enorme crescita dell’e-commerce, che è diventato ormai un canale di acquisto universale. L’acquisto online offre infatti rapidità, velocità e soddisfazione. Uno studio di COOP evidenzia che la digitalizzazione è ormai parte integrante dello stile di vita degli italiani, permettendo all’e-commerce di continuare a crescere, sebbene con un ritmo più moderato.

L’ascesa inarrestabile del commercio online ci conduce al cruciale interrogativo riguardo al suo impatto sull’ambiente. È importante sottolineare fin da subito che fornire una risposta semplice e univoca è molto difficile, a causa della molteplicità di variabili coinvolte.

L’interesse dei consumatori verso la sostenibilità nei loro acquisti è in costante aumento. Quasi sette italiani su dieci si considerano più consapevoli delle questioni ambientali, mentre quasi otto su dieci ritengono che le aziende debbano tenere conto di tali questioni nella loro attività. Questi dati, forniti dall’istituto di ricerca Ipsos, dimostrano come la sostenibilità sia diventata un elemento significativo nelle decisioni di acquisto dei consumatori italiani, seguendo una tendenza osservata in molti paesi occidentali. I prodotti a filiera corta, caratterizzati da etichette eco-friendly o da una produzione equa e solidale, stanno guadagnando sempre più popolarità e richiesta. Spesso, tali prodotti vengono venduti online, con il commercio elettronico che sta affiancando o addirittura superando i tradizionali negozi fisici in alcuni settori.

L’e-commerce ha sicuramente avuto successo grazie alla velocità delle consegne e alla qualità dei prodotti, ma ciò ha aumentato l’impatto ambientale. Da quando Amazon ha introdotto il servizio di spedizioni veloci con Prime, ha ampliato la portata delle consegne immediate anche in Italia. Questa “instant delivery” ha generato un notevole aumento dell’impronta ecologica del sistema di e-commerce, con conseguenze significative sulla logistica delle consegne in città. La necessità di consegnare entro un giorno ha portato a un aumento dei furgoni semivuoti che viaggiano nella stessa direzione invece di un veicolo pieno. In alcuni casi, la consegna immediata implica il trasporto aereo di prodotti “made in China” anziché via nave, eliminando i benefici in termini di convenienza ed efficienza ambientale del sistema logistico.

Un altro aspetto critico nel commercio elettronico è l’impatto ambientale del packaging. Gli imballaggi utilizzati per i prodotti ordinati online, come cartone e plastica, contribuiscono in modo significativo all’utilizzo di materiali non sostenibili.

Per affrontare questa problematica, Comieco e Netcomm hanno fornito delle linee guida per rendere il packaging più sostenibile nel settore dell’e-commerce. Queste includono l’utilizzo di imballaggi facilmente riciclabili o riutilizzabili, anche per i resi dei prodotti, la sensibilizzazione di produttori e clienti e la scelta di partner logistici sulla base della loro sostenibilità.

Muoversi verso un packaging più sostenibile non solo è vantaggioso per l’ambiente, ma può anche aprire nuovi mercati e favorire la fidelizzazione dei clienti. Secondo una ricerca condotta da Netcomm, per l’80% degli acquirenti online italiani, un packaging eco-sostenibile dimostra l’attenzione dell’azienda verso l’ambiente.

Un’altra area importante è l’ottimizzazione delle scorte e dei resi, specialmente per gli e-commerce. L’eccesso di prodotti invenduti genera rifiuti, ma vendere questi prodotti attraverso un marketplace può ridurre le scorte di magazzino e generare nuovi ricavi. I consumatori richiedono sempre più consegne ecologiche e resi immediati. Ad esempio, molti giovani vorrebbero poter scegliere l’opzione di consegna più sostenibile, mentre la possibilità di reso immediato consentirebbe un servizio più veloce e ridurrebbe il consumo di chilometri e imballaggi.

Nonostante le sfide, ci sono ancora possibilità di miglioramento. I marketplaces digitali possono svolgere un ruolo significativo nella promozione di pratiche commerciali più sostenibili. Molti di questi infatti stanno adottando politiche sempre più mirate a ridurre l’impatto ambientale del commercio elettronico. Ad esempio, stanno incoraggiando i venditori a utilizzare imballaggi che possono essere riciclati o compostati, contribuendo così a ridurre la quantità di rifiuti plastici generati. Inoltre, stanno promuovendo una logistica più efficiente attraverso l’aggregazione degli ordini, in modo da ridurre il numero di spedizioni e ottimizzare l’utilizzo dei mezzi di trasporto.

Quindi, come rendere la logistica più sostenibile?

È essenziale incentivare la consapevolezza dei consumatori. Fortunatamente, i dati della Fondazione per la Sostenibilità Digitale indicano che gli sforzi di sensibilizzazione stanno avendo successo. Dal punto di vista logistico, è cruciale promuovere l’utilizzo di mezzi di trasporto meno impattanti sull’ambiente e favorire l’adozione di alternative alla consegna a domicilio, come i Locker e i Punti di Ritiro. Queste soluzioni non solo garantiscono il completamento delle consegne, ma consentono anche ai consumatori e agli operatori del settore di organizzare meglio le consegne, specialmente durante periodi di alta domanda online.

Alcuni marketplaces stanno incoraggiando attivamente venditori e consumatori a optare per prodotti rispettosi dell’ambiente. Questo approccio favorisce la diffusione di prodotti a ridotto impatto ambientale e offre ai consumatori l’opportunità di effettuare scelte più consapevoli.

In aggiunta, alcuni negozi online stanno cercando di diventare più sostenibili attraverso l’uso di tecnologie avanzate. Ad esempio, stanno esaminando l’impiego di veicoli elettrici per le consegne, in modo da ridurre le emissioni nocive legate al trasporto. Inoltre, stanno valutando l’uso di nuove soluzioni di imballaggio, come materiali che si degradano naturalmente o possono essere riutilizzati, per limitare l’impatto ambientale causato dagli imballaggi.

L’e-commerce sostenibile dunque si riferisce a una forma di vendita online che si concentra sull’ambiente, chiedendo ai commercianti di prendere misure per ridurre l’impatto negativo che il loro business può avere sull’ambiente. Tuttavia, questa scelta ha un inconveniente: richiede investimenti significativi per adattare le strutture, i prodotti e i processi in modo da ridurre al minimo l’impatto ambientale. Nonostante ciò, investire in un e-commerce sostenibile può portare vantaggi duraturi.

Scegliere di adottare un e-commerce sostenibile è una decisione intelligente per le strategie di marketing, perché ci si è resi conto che i consumatori sono molto sensibili alle questioni ambientali anche durante gli acquisti, e le loro decisioni sono influenzate dalle politiche delle aziende. Tuttavia, se un’azienda decide di adottare tematiche green come parte della propria missione aziendale, è fondamentale pianificare azioni mirate e intelligenti per ridurre l’inquinamento. Ciò aiuta a migliorare la reputazione del marchio agli occhi dei consumatori.

Per fare in modo che il commercio online sia sostenibile, le aziende devono seguire politiche che rispettano l’ambiente e aggiornare i principi etici del loro marchio. Si può partecipare per esempio a progetti che compensano le emissioni di CO2. Inoltre, possono adottare soluzioni pratiche che non solo promuovono la sostenibilità, ma anche riducono i costi aziendali. Alcune di queste soluzioni includono ridurre lo spreco di energia e scegliere prodotti che consumano meno. Un esempio è Vodafone Italia, che grazie a misure di risparmio energetico ha evitato l’emissione di circa 135.000 tonnellate di anidride carbonica in un anno. Inoltre, le soluzioni IoT dell’azienda hanno permesso di risparmiare ulteriori 2.751.893 tonnellate in tre anni. Attualmente, il 94% dell’energia acquistata dal gruppo proviene da fonti rinnovabili.

Fondamentale è però evitare il greenwashing, cioè comunicare di fare azioni sostenibili senza effettivamente farle. Queste pratiche fanno male nel lungo termine perché possono far sì che i clienti smettano di comprare i prodotti e causare una riduzione dei soldi guadagnati. Un altro esempio importante è stato il caso di Volkswagen nel 2014, quando sono state inflitte pesanti multe e le vendite sono diminuite a causa delle irregolarità nelle emissioni delle loro auto.

Si può dire dunque che la fedeltà dei clienti verso i brand è fortemente influenzata dal loro impegno concreto per la sostenibilità. Di conseguenza, adottare una politica green può aiutare a mantenere i clienti fedeli. Inoltre, l’e-commerce sostenibile implica un profondo cambiamento della mentalità aziendale, specialmente per le aziende tradizionali che devono investire ingenti risorse per adeguarsi alle nuove esigenze di sostenibilità delle infrastrutture dell’e-commerce.

Sono comunque presenti anche piattaforme come Shopify che mettono a disposizione applicazioni come Planet. Queste applicazioni consentono alle aziende di finanziare direttamente la rimozione del carbonio, e di comunicare ai propri clienti l’impegno ambientale che stanno prendendo. Questo tipo di iniziative rappresenta un contributo concreto e tangibile per sostenere una transizione verso un futuro più sostenibile dal punto di vista ecologico.

In conclusione, nonostante l’e-commerce abbia un impatto ambientale rilevante, i marketplaces online possono promuovere pratiche più sostenibili. È essenziale che sia l’industria che i consumatori si impegnino attivamente per adottare comportamenti e scelte che riducano l’impatto ambientale del commercio online. Solo tramite un approccio collettivo e consapevole sarà possibile sfruttare appieno le potenzialità dell’e-commerce senza arrecare danni al nostro pianeta.

L’e-commerce sostenibile richiede dunque un impegno tangibile per ridurre l’impatto ambientale, ma può comportare notevoli vantaggi come migliorare la reputazione del marchio e fidelizzare i clienti. Le aziende possono adottare misure concrete, come rivedere l’utilizzo dei materiali di imballaggio e adottare pratiche eco-sostenibili, per rendere il loro commercio online più sostenibile.

 

Sitografia

https://www.comieco.org/e-commerce-e-sostenibilita-le-linee-guida-di-comieco-e-netcomm/

https://www.consorzionetcomm.it/download/linee-guida-e-checklist-per-il-corretto-uso-del-packaging-per-le-commerce-ai-fini-della-sostenibilita-ambientale/

https://sostenibilitadigitale.it/

https://www.italiaonline.it/risorse/e-commerce-5-soluzioni-per-effettuare-consegne-sostenibili-3788

https://aldoagostinelli.com/sostenibilita-digitale/

https://www.digital4.biz/marketing/ecommerce-sostenibile-sodalizio-o-solo-greenwashing/

https://www.green.it/sostenibilita-ambientale-e-commerce/

 

Biografia

Mi chiamo Martina Tenerani, Fiorentina doc trasferita a Verona. Frequento il primo anno di Magistrale in Web Marketing & Digital Communication presso l’istituto IUSVE. Appassionata di comunicazione, moda e graphic design, mi piace condividere tramonti e per essere felice mi basta vedere il mare.